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PDTA per il post-ictus in Sicilia: protocollo innovativo per la continuità e qualità delle cure

La Regione Siciliana ha approvato il PDTA per la riabilitazione dei pazienti con postumi di eventi celebro vascolari acuti, un documento rivoluzionario che mira a migliorare la qualità della riabilitazione e l’assistenza su tutto il territorio. Con l'ausilio di un tavolo tecnico multidisciplinare, il decreto prevede interventi personalizzati, continuità assistenziale e l'uso della telemedicina. Il progetto realizzato grazie al contributo non condizionante di IPSEN S.p.A., segna un passo avanti nella gestione della spasticità e delle disabilità residue, migliorando la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie

29 NOV -

La Regione Siciliana, con il supporto dell’azienda Bip Life Science, ha definito il "Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale-riabilitativo del paziente nella fase del post-ictus”, approvato con il Decreto n. 655 del 13 giugno 2024. Questo protocollo mira a garantire la continuità della presa in carico del paziente con disabilità a seguito di un episodio di ictus e l'omogeneità delle cure riabilitative su tutto il territorio siciliano.

In Italia, circa 100.000 persone sono colpite ogni anno da ictus, la seconda causa di morte e la prima di disabilità. Il 60% dei pazienti necessita di un percorso riabilitativo, in particolare per la gestione della spasticità. Il PDTA fornisce le linee guida per la gestione del paziente, dalla fase post-acuta alla riabilitazione personalizzata, enfatizzando l'importanza del supporto familiare e della collaborazione tra ospedali, centri di riabilitazione e servizi territoriali.

Il ruolo del tavolo tecnico nella definizione del PDTA

Il PDTA è stato messo a punto da un tavolo tecnico multidisciplinare, che ha elaborato le fasi del percorso, definito gli interventi riabilitativi e identificato i centri di riabilitazione. “Il gruppo di lavoro, che è stato istituito dall'Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, si è posto degli obiettivi specifici al fine di migliorare i percorsi riabilitativi per i pazienti affetti dai postumi di eventi cerebrovascolari acuti sia ischemici sia emorragici”, spiega Giorgio Mandalà, Direttore UOC di Riabilitazione Funzionale, Medicina Fisica e Riabilitazione - Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, che ha preso parte al tavolo tecnico.

“Abbiamo definito i setting riabilitativi più appropriati per i pazienti e i criteri di selezione che potessero consentirci di indirizzare un paziente in base alle caratteristiche della sua disabilità, verso un determinato setting. Ci siamo pertanto prefissati di migliorare l'appropriatezza dei ricoveri riabilitativi, sia in termini di appropriatezza di reparto, sia in termini di appropriatezza dei trattamenti. Al tempo stesso abbiamo deciso di garantire la continuità della presa in carico riabilitativa dal momento dell'evento acuto e del ricovero fino alla restituzione del paziente al territorio e alla sua famiglia, con il prolungamento dell'assistenza riabilitativa con assistenza domiciliare integrata”.

Un elemento chiave del progetto è stato la mappatura delle strutture riabilitative pubbliche e private e l’individuazione dei centri accreditati per trattamenti specifici come l’uso della tossina botulinica per il trattamento della spasticità focale. Inoltre, il tavolo tecnico ha lavorato al potenziamento della telemedicina per offrire assistenza anche nelle aree più remote.


“Un documento rivoluzionario”

“Il decreto che ha approvato il PDTA per molti versi è un documento unico e rivoluzionario rispetto all'assetto odierno della rete ospedaliera”, commenta Fabrizio Geraci, Dirigente del Servizio 4 Programmazione Ospedaliera Regione Siciliana. “Stiamo lavorando a una rimodulazione della rete ospedaliera e questo documento sarà fondamentale per la fase post acuzie”. E sottolinea come l’obiettivo sia di permettere il recupero in tempi rapidi, in particolare nei casi in cui sono presenti residuati particolarmente invalidanti e critici per il paziente e per i parenti, come la disfagia post ictus e la spasticità post ictus. “Lavorando in maniera prioritaria e preventiva e in tempi rapidi daremo un recupero con un miglioramento della qualità della vita sia nel breve sia nel lungo periodo”.

Il PDTA, conclude Geraci, “sarà fondamentale sia per le Unità di riabilitazione esistenti sia per quelle nuove, afferenti alle strutture pubbliche e alle strutture private”.

Il contributo di Ipsen

Il PDTA è stato sviluppato con il contributo non condizionante di Ipsen, azienda biofarmaceutica con oltre 30 anni di esperienza nelle Neuroscienze. “Ipsen vuole fare la differenza e migliorare la qualità di vita delle persone, che siano pazienti o caregiver. In questo caso volevamo contribuire al tentativo di minimizzare l'impatto della spasticità nella vita quotidiana”, sottolinea Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen.

“Siamo convinti di poter portare un valore aggiunto all'interno del sistema salute grazie a tre elementi principali. Il primo e più importante è la ricerca. Il secondo è la partnership: solo lavorando insieme ai diversi attori del sistema salute, quindi comunità scientifica, istituzioni - in questo caso la Regione Siciliana - e associazioni pazienti, siamo in grado di garantire una diagnosi appropriata e una presa in carico completa e omogenea dei pazienti che durante la loro vita sperimentano la spasticità post-ictus. Il terzo elemento, ma non meno importante, è l'ascolto delle persone che convivono quotidianamente con la spasticità post ictus, in modo da poter offrire servizi che migliorino il percorso e la qualità della vita”.



29 novembre 2024
© Riproduzione riservata

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