Fsi-Usae: “Soddisfazione per le risposte dell’Asp di Catania sulle problematiche della Casa Circondariale di Caltagirone”
“Le strategie preannunciate dalla direzione dell'Asp di Catania sulla programmazione dei servizi sanitari penitenziari e gli investimenti in termini di risorse umane, attrezzature e presidi risultano in linea con le esigenze di potenziamento dell'assistenza ai detenuti e rispondono alle legittime richieste della Organizzazione Sindacale Fsi-Usae”.
22 FEB - "I dirigenti sindacali della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei Salvatore Bellia, Maurizio Cirignotta e Tiziana Failla, prendono atto ed esprimono soddisfazione per le dichiarazioni espresse dalla direzione dell’Asp di Catania in un articolo comparso oggi sul quotidiano
La Sicilia, in merito alle
gravi criticità relative alla sanità penitenziaria della Casa Circondariale di Caltagirone". È quanto si legge in una nota della Fsi-Usae Sicilia.
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Le strategie preannunciate sulla programmazione dei servizi sanitari penitenziari ed il cronoprogramma di investimenti in termini di risorse umane, attrezzature e presidi - spiegano i sindacati - risultano in linea con le esigenze di potenziamento e di erogazione di livelli essenziali e uniformi di assistenza ai detenuti e rispondono alle legittime richieste della Organizzazione Sindacale Fsi-Usae.
Si dà atto che il manager dell’Asp di Catania, dott.
Maurizio Lanza, sin dal suo insediamento, ha individuato la necessità di una riorganizzazione dei servizi sanitari negli Istituti penitenziari della provincia, che alcuni dei servizi richiesti sono stati attivati ed altri saranno attivati e potenziati, e che è stato preso l’impegno per la realizzazione di un poliambulatorio per attività specialistica e di base all’interno della Casa Circondariale di Caltagirone".
“Soddisfazione anche per la manifestata disponibilità a un dialogo costruttivo finalizzato ad un obiettivo comune - conclude
Calogero Coniglio segretario regionale della Fsi-Usae - il tutto nell’ottica della reciproca tutela di infermieri, medici, Oss e agenti di polizia penitenziaria, che lavorano ogni giorno in situazioni difficili e critiche, con grande zelo e dedizione, e dei detenuti cui spetta la stessa assistenza sanitaria garantita alle persone libere”.
22 febbraio 2019
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