Continuano le aggressioni al Pronto Soccorso del “Policlinico-Vittorio Emanuele” di Catania
19 MAR -
Gentile direttore,
Poche righe riportate dall'agenzia
Ansa comunicano l'ennesima aggressione “simultanea” ai danni di due medici del Pronto Soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele" di Catania, uno riporta anche contusioni multiple al volto con prognosi di 15 giorni. Molto è stato scritto e tanto spazio sui giornali locali, negli ultimi anni, hanno avuto tali fatti, ma il rischio che corrono i medici di questo Pronto Soccorso, più di qualunque altro della Sicilia, è sempre lo stesso in barba al D.Lgs 81/08 sulla sicurezza dei lavoratori e degli ambienti di lavoro.
Poco tempo è passato da quando si è sollevata l'indignazione dei sindacati di Polizia a seguito, "addirittura”! dell'aggressione del poliziotto di turno che tentava di sedare gli animi di avventori e a gran voce veniva invocato, dallo stesso sindacato di categoria, il trasferimento del Commissariato dentro il Pronto Soccorso del "Vittorio Emanuele", essendo ormai insostenibile lavorare in tali condizioni.
La ormai nota situazione è stata anche oggetto di indagini approfondite da parte della magistratura che ha portato, in alcuni casi, all'arresto di gruppi organizzati che effettuavano atti intimidatori verso i medici finalizzati alla modifica di referti per truffa alle compagnie assicurative.
Tra le più svariate sono le motivazioni da cui scaturiscono le aggressioni e spesso neanche correlate ai problemi organizzativi dell'U.O. e alla carenza di posti letto, comune denominatore dei tanti Pronto Soccorso di tutta Italia che rende ancor più invivibile, per operatori e pazienti, questi luoghi di sofferenza.
È palese ormai che si opera in un contesto culturale e ambientale tra i più difficili della Regione più volte definito di “Frontiera" con radici profonde anche all'interno dello stesso Ospedale e che ha portato al licenziamento finanche di un dipendente.
Il Direttore Generale, dott.
Paolo Cantaro, si è adoperato per l'implementazione del sistema di videosorveglianza, che è ormai ubiquitario nell'MCAU, ad accezione degli ambulatori ed è collegato con la questura, così come è stato incrementato il numero dei Vigilantes. Ad ogni aggressione l’Azienda si costituisce parte civile gravandosi anche delle spese legali: purtroppo però tutte queste misure non hanno arginato il fenomeno.
Il posto di polizia dentro il Pronto Soccorso, saltuariamente è occupato nelle ore diurne da un poliziotto che svolge però solo mansioni amministrative.
A poco è servita la solenne promessa, di poco più di un anno fa, "Questi medici non vanno lasciati soli" rivolta ai medici del Pronto Soccorso, dal sottosegretario alla Salute On. Faraone in visita di solidarietà con l'Assessore alla salute Gucciardi, in occasione di uno dei più eclatanti fatti di cronaca; a poco è servito sensibilizzare il Questore, il Sindaco, scrivere al Prefetto...... da allora poco è cambiato.
È cresciuta tanto invece la rabbia di chi ogni giorno vive in un contesto così difficile già carico di enormi responsabilità!
Tutto è permeato dall’ignavia e dall’indifferenza delle Istituzioni, che assistono oramai rassegnate a questa guerriglia giornaliera limitandosi solo ad una presa d'atto asettica.
Un velo è ormai calato si dà per assodato che ogni giorno quando si entra nel ring del Pronto Soccorso, rischiare la pelle fa parte del gioco: peggio per chi ci sta e ci sputa sangue! Peggio per chi ogni giorno ci rimette la salute!
Il problema delle aggressioni ai sanitari è tra i 10 punti del programma del neopresidente nazionale FNOMCeO.
Filippo Anelli, che ha proposto l'istituzione, tra Ministero della Salute e FNOMCeO, dell'osservatorio comune che si è insediato il 13 marzo u.s.
All'Osservatorio Permanente contro la violenza presieduto dal Ministro della Salute e di cui fanno parte il comandante dei Carabinieri del NAS, il Coordinatore degli Assessori alla Sanità, il presidente dell'Ordine dei Medici, il presidente della Federazione degli Infermieri, il presidente della Federazione dei Farmacisti, il direttore Generale dell'Agenzia per i servizi sanitari, i direttori Generali della Prevenzione e della programmazione delle Professioni Sanitarie, è affidato il compito di monitorare e approntare nuove proposte organizzative.
Apprendiamo proprio da
Quotidiano Sanità che l'11 aprile p.v. ci sarà la prima convocazione di tale comitato: i medici e tutti gli operatori sanitari di questo nosocomio, delusi e amareggiati auspicano che i componenti non si limitino al solo ruolo di censori di dati statistici.
I medici e tutti gli operatori sanitari di questo nosocomio aspettano provvedimenti concreti atteso che i fattori culturali e ambientali certamente non si modificheranno nel breve periodo.
Non è più tempo di attestati di solidarietà.
Dott.ssa Elisabetta Lombardo
Segretario Aziendale ANAAO-ASSOMED "Policlinico-Vittorio Emanuele"
19 marzo 2018
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Sicilia