Ipotermia. In 7 ospedali siciliani su 10 la temperatura dei pazienti chirurgici non viene mai misurata
Mentre l’80% delle strutture non ha un protocollo specifico per la prevenzione dell’ipotermia. Fa eccezione l’Aou Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, un’eccellenza regionale. Questi i dati della Survey, realizzata da Siaarti nell’ambito della Campagna “Chirurgia senza Brivido” promossa da 3M che ha fatto tappa a Palermo
15 SET - L’ipotermia – ovvero una temperatura centrale corporea inferiore a 36.0 °C – rappresenta una complicanza comune degli interventi chirurgici: interessa tra il 50%-90% dei pazienti sottoposti sia a operazioni chirurgiche maggiori sia a procedure brevi. Un fenomeno che oltre ad arrecare disagio al paziente comporta un aumento dell’incidenza di complicazioni associate all’ipotermia inattesa quali maggiore rischio di mortalità, necessità di emotrasfusione, degenze ospedaliere più lunghe, e aumento del rischio di infezione della ferita chirurgica, con conseguente aumento dei costi per gli ospedali.
Per formare e informare anestesisti, rianimatori, management della sanità e cittadini su rischi e possibili soluzioni dell’ipotermia, e sensibilizzare le istituzioni alla creazione di protocolli regionali, ha fatto tappa a Palermo, a Palazzo Sant’Elia,
il workshop del ciclo “Normo Days” parte della Campagna di sensibilizzazione “Chirurgia senza Brivido” promossa da 3M Salute con il coordinamento scientifico della Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti).
Da Siaarti le Buone Pratiche cliniche e una survey sul tema. Gli scenari in Sicilia. Per “fotografare” la situazione italiana, in occasione della campagna, Siaartiha condotto una survey sulla gestione della normotermia perioperatoria, al fine di individuare lo stato dell’arte e le differenze tra le varie Regioni. Dall’indagine è emerso che nel 69% delle strutture siciliane la temperatura corporea, prima dell’ingresso in sala operatoria, viene misurata raramente o mai; nel 47% dei casi invece non viene effettuato il monitoraggio della temperatura corporea in sala operatoria. Nell’80% degli Ospedali non è presente un protocollo specifico per la prevenzione dell’ipotermia e il monitoraggio perioperatorio dei pazienti. Oltre il 40% degli intervistati, tra le ragioni dell’assenza di monitoraggio, segnala la non disponibilità di termometri e monitor per tutti i pazienti (38%) o la mancanza di sistemi idonei (16%).
Il caso del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. La tappa siciliana dei “Normo Day” è stata occasione di confronto con l’obiettivo di stimolare l’apertura di tavoli di lavoro per la creazione di protocolli volti a tradurre i suggerimenti delle Buone Pratiche Cliniche in azioni concrete. “Anche in Sicilia la Siaarti ha sviluppato nell’ultimo biennio una campagna sistematica – ha dichiarato
Antonello Giarratano Direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza del Policlinico Universitario di Palermo e Vice Presidente nazionale della Siaarti – e ora in tutte le Aziende ospedaliere, inquadrate con la nuova rete ospedaliera nella configurazione di Dea di I livello (Spoke) e di Dea di II livello (Hub) vengono applicati e i protocolli ‘anti brivido’. Tutti gli operatori sanitari hanno acquisito le competenze e sono in possesso della tecnologia necessaria e la qualità degli eventi formativi come questo è stata determinante ormai da anni. In questo contesto subito dopo il Normo Day si apriranno a Palermo i lavori del III Meeting (Mmare) di aggiornamento per la Disciplina che vedono i più autorevoli referenti Nazionali ed Europei confrontarsi con la realtà sanitaria siciliana in uno scambio reciproco di esperienze”.
In Sicilia, la struttura che rappresenta uno dei casi di eccellenza regionale è l’Aou Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. “Presso la nostra struttura sono presenti tutti i presidi per il controllo ed il mantenimento della normotermia – ha spiegato
Salvatore Nicosia, Direttore Uoc di Anestesia Rianimazione 2 e Terapia del Dolore dell’Aou Policlinico Vittorio Emanuele di Catania – tutti i letti chirurgici delle le Sale Operatorie sono dotati di una serie di strumenti per riscaldare il paziente: dai riscaldatori delle infusioni alle copertine monouso a circolazione di aria calda. Inoltre, per la rilevazione dei parametri vitali, nell’ambito della gestione del rischio clinico l’Azienda ha adottato il News (New Early Warning Score), nel quale la rilevazione della Temperatura interna è parametro indispensabile pari a quelli di base normalmente monitorizzati (Respiro e Saturazione di Ossigeno, Frequenza Cardiaca, ecc.). Ciò comporta che nessun malato nel post-operatorio è ricondotto in degenza se la temperatura non è normale. Certo che, per il confort del paziente e per l’economia organizzativa e finanziaria, è molto meglio prevenire l’ipotermia che curarla”.
“Normo Days”: da maggio fino al mese di novembre su tutto il territorio nazionale
Dopo Napoli, Milano, Roma, Bari Nuoro e Palermo la Campagna farà tappa a Torino, Treviso, Firenze, Genova, Rimini e Chieti/Pescara. I Normo Days vedranno inoltre un momento di confronto in occasione del Congresso Nazionale Siaarti, in programma ad ottobre a Rimini, al fine di valutare le proposte e i progetti realizzati nelle tappe precedenti.
15 settembre 2017
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