Elezioni ordini. Sigm e Aim: “Inopportune le assemblee elettorali estive convocate dagli Omceo di Catania e Palermo”
Per le due associazioni le iniziative intraprese dagli ordini provinciali disattendono quanto previso dal ministero della Salute e rischiano di delegittimare tutta la Professione: “Limitano l’accesso al voto degli iscritti e, quindi, ne ledono il diritto dell’esercizio dell’elettorato attivo e passivo. Il Parlamento intervenga urgentemente per cambiare e rinnovare l’istituzione ordinistica”
17 LUG - Giovani Medici (Sigm) e Associazione Italiana Medici (Aim) puntano il dito contro le assemblee elettorali convocate in pieno periodo estivo dagli Omceo di Catania e Palermo per il rinnovo dei Consigli Direttivi provinciali ricordando che già la Direzione generale del Ministero della Salute in una nota dell’8 giugno scorso indirizzata alla Fnomceo, aveva richiamato tutti gli Omceo provinciali ad “assicurare il corretto svolgimento delle elezioni per il rinnovo degli Organi Direttivi degli Ordini”.
Per le due associazioni ggli Omceo provinciali hanno disatteso i richiami del ministero, in qualità di ente vigilante, fissando le elezioni per il rinnovo dei rispettivi consigli direttivi in seconda convocazione (quella “utile” per il possibile raggiungimento del quorum), nei giorni compresi tra il 15 e il 17 luglio (Catania) e il 22 e il 24 luglio (Palermo).
“Aldilà del raggiungimento o meno del quorum, si tratta certamente di un’iniziativa inopportuna in quanto, in punto di diritto, limita l’accesso al voto degli iscritti e, quindi, ne lede il diritto dell’esercizio dell’elettorato attivo e passivo. Luglio e agosto, com’è noto, rappresentano il mesi dell’anno dove maggiormente si concentrano le ferie programmate – dichiarano Sigm e Aim – la volontà manifesta degli Omceo in parola di ‘giocare d’anticipo’ appare quantomeno irrispettosa nei confronti dei propri iscritti, facendo venire meno i presupposti per una gestione partecipativa di quella che, fino a prova contraria, resta la “casa” di tutti i medici e odontoiatri del territorio di riferimento”.
In particolare Sigm e Aim hanno poi puntato il dito verso l’Omceo provinciale di Palermo stigmatizzando la sua posizione: “L’ordine documenta un bilancio tra i più consistenti (il bilancio previsionale 2017 prevede poste pari a circa 3,5 milioni di euro, ivi includendo anche introiti da enti pubblici) e gli iscritti verranno chiamati al voto senza che il bilancio consuntivo relativo all’esercizio finanziario 2016 sia stato sottoposto all’approvazione dell’assemblea degli iscritti. In altre parole, i consiglieri uscenti si apprestano a ripresentare la propria candidatura nei consigli direttivi senza essersi preventivamente sottoposti al giudizio degli iscritti nel merito della gestione dei contributi da questi versati all’Ordine in ossequio agli obblighi normativi vigenti.
A conti fatti, secondo le due Associazioni, in un momento in cui è in discussione in Parlamento un’opportuna e necessaria riforma dell’Istituto ordinistico di riferimento per le professioni della sanità, le iniziative degli Omceo “delegittimano tutta la Professione medica e ne indeboliscono le posizioni agli occhi del Legislatore”.
“Peraltro, gli Ordini dei medici e degli odontoiatri rappresentano, probabilmente, l’unica tipologia di ente pubblico esistente in cui non è prevista limitazione alcuna sia nella durata del mandato delle cariche elettive, sia nel cumulo di cariche politiche, sindacali o di altra tipologia di rappresentanza, per non parlare, in ultimo, dell’attribuzione del ruolo di componenti il collegio dei revisori dei conti degli Omceo a medici, e non ad esperti contabili, per di più identificati su base elettiva. Ricordiamo, inoltre, come alcuni Omceo siciliani si siano contraddistinti, nel recente passato, per aver dato seguito a iniziative discutibili, tendenti alla creazione di fondazioni di diritto privato o di consorzi di servizi esterni, con ciò configurando i presupposti di un preoccupante potenziale conflitto di intesse laddove gli OMCeO, enti pubblici non commerciali, sviluppassero attività commerciale per il tramite di tali soggetti terzi.
Per queste ragioni Sigm e Aim ritengono che la riforma degli Ordini dei medici e delle professioni sanitarie non è più derogabile.
17 luglio 2017
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