Sicilia. Pronto soccorso, i tagli dei posti letto sono la vera causa del sovraffollamento. Lo studio di Anaao e Cimo
I veri responsabili non sono né i medici di famiglia, né i picchi influenzali stagionali. Dovrebbe essere chiaro che ci si trova di fronte ad un problema di sistema che necessita di soluzioni politiche, strategiche e programmatiche e non certo rimedi estemporanei. Soluzioni che potrebbero essere suggerite da una mirata analisi dei dati di attività dei pronto soccorso siciliani che oggi confluiscono in un flusso informativo definito EMUR
30 GEN - Il sistema Pronto Soccorso, così come è concepito oggi, e come forse si ha interesse che venga percepito, è soprattutto un ammortizzatore sociale, un luogo dove far confluire la domanda di salute insoddisfatta, dove vicariare le inefficienze di un sistema territoriale non in grado di fare filtro. Un ricettacolo di "tutti i mali dell'uomo...dei mali di tutti gli uomini”, per citare Pennac.
In un contesto in cui la domanda appare praticamente illimitata, la risposta assistenziale, fortemente condizionata da risorse sempre più contratte, non può che risultare insoddisfacente, per lo meno sotto il profilo della qualità percepita.
Gli episodi conflittuali, che spesso sfociano in fenomeni di aggressione degli operatori sanitari, riconoscono molto spesso come principale fattore di rischio il sovraffollamento delle strutture di Pronto Soccorso ed il realizzarsi di situazioni in cui il normale funzionamento è impedito dalla sproporzione tra la domanda sanitaria (numero di pazienti in attesa e in carico) e le risorse disponibili (fisiche e/o umane).
Sulle reali cause del sovraffollamento si è insistito spesso su luoghi comuni senza il supporto di dati oggettivi per cui si sono attribuite colpe e responsabilità spesso in maniera strumentale e opportunistica. Sul banco degli imputati il Territorio incapace di filtrare a monte e drenare a valle, i medici di medicina generale, l’influenza, l’iperafflusso dei mesi invernali e dei fine settimana, quando non più semplicisticamente medici e responsabili delle strutture di Pronto Soccorso. In realtà si continua ad annaspare nelle ipotesi, oltre che nel ridicolo, quando ciclicamente, nello stesso periodo dell’anno, in tutti i pronto soccorso italiani, si torna a parlare di aree di emergenza stracolme, simili a gironi danteschi; dovrebbe essere chiaro che ci si trova di fronte ad un problema di sistema che necessita di soluzioni politiche, strategiche e programmatiche e non certo rimedi estemporanei. Soluzioni che potrebbero essere suggerite per esempio da una mirata analisi dei dati di attività dei pronto soccorso siciliani che oggi confluiscono in assessorato e, successivamente, al ministero della salute, in un flusso informativo definito EMUR.
Abbiamo avuto l’opportunità di analizzare i flussi EMUR del 2015, relativi alle attività dei 63 pronto soccorso siciliani, e di sfatare alcuni luoghi comuni, confermando quanto sostenuto dai professionisti del settore e dalle società scientifiche di riferimento. L’iperafflusso, o meglio il presunto iperafflusso caratterizzato da tanti accessi inappropriati, in realtà contribuisce solo in parte al sovraffollamento dei pronto soccorso e, in genere, non rappresenta un problema in grado di condizionare, da solo, la crisi del sistema. Infatti è stato possibile evidenziare come i mesi con la maggiore incidenza del fenomeno del sovraffollamento (gennaio e febbraio) non sono quelli nei quali si registra il maggior numero di accessi. Quindi nessun iperafflusso! (....)
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Dott. Pietro Pata
Segretario regionale ANAAO ASSOMED
Dott. Giuseppe Riccardo Spampinato
Segretario regionale CIMO
Dott. Agostino Massimo Geraci
Consiglio regionale ANAAO ASSOMED
Dott. Angelo Collodoro
Vice Segretario regionale CIMO
30 gennaio 2017
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