Camera. De Filippo risponde sull’ospedale di Catania, situazione terapia intensiva neonatale a Crotone e uso tatuaggi sui suini
A seguite del parere negativo da parte dell'Hta regionale, l'Arnas Garibaldi lo scorso 3 giugno ha disposto l'annullamento dell'intera procedura d'acquisto. Nella programmazione della rete ospedaliera calabrese, sono stati previsti 4 posti letto di Terapia Intensiva Neonatale presso l'ospedale di Crotone, che potrà così procedere alla riattivazione dell'Unità Operativa. Il tatuaggio sui suini contense la loro veloce identificazione ai fini della tracciabilità.
02 DIC - Il sottosegretario alla Salute,
Vito De Filippo, è intervenuto ieri in commissione Affari Sociali alla Camera per rispondere a tre interrogazioni. La prima, presentata da
Giulia Grillo (M5s) riguardava
l’acquisto di un robot chirurgico presso l'Ospedale Garibaldi di Catania e compatibilità con il piano di rientro della regione siciliana. Il sottosegretario ha spiegato che lo scorso 3 giugno, a seguito di parere negativo da parte dell'HTA regionale, l'Arnas Garibaldi ha disposto l'annullamento dell'intera procedura di acquisto.
Questa la risposta integrale di De Filippo: “In merito alla problematica delineata nell'interrogazione parlamentare in esame, la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Catania ha comunicato quanto segue. Il 2 luglio scorso, a seguito di un esposto presentato dal Capo settore del provveditorato dell'Azienda Ospedaliera «Garibaldi» di Catania, la locale Procura della Repubblica ha avviato un procedimento contro ignoti e ha delegato la Digos di Catania ad eseguire l'ordine di esibizione dei documenti relativi al procedimento concernente l'acquisto di un robot chirurgico. La documentazione è stata, pertanto, acquisita dall'Autorità Giudiziaria. L'acquisizione del dispositivo chirurgico e la sua destinazione all'Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione «Garibaldi» erano stati concordati nel corso di una conferenza dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie della Provincia, svoltasi presso l'Hotel Nettuno il 26 gennaio 2015, alla presenza dell'Assessore regionale della Salute Lucia Borsellino e del Sindaco di Catania Enzo Bianco. Nessuna impugnativa risulta essere stata posta in essere dall'Assessorato regionale della salute in merito alla scelta della Azienda ospedaliera «Garibaldi» quale luogo di ubicazione dell'apparecchiatura medica citata. Inoltre, l'Azienda stessa ha subordinato l'eventuale aggiudicazione della procedura alla condizione risolutiva espressa dell'acquisizione del parere positivo dell'HTA («Health Technology Assessment»). Sempre dalle comunicazioni rese dalle Prefettura emerge che, l'autore dell'esposto sopra citato, nel marzo 2015, è stato sottoposto ad un procedimento disciplinare definitosi con l'irrogazione di una sanzione da parte del Direttore Amministrativo competente, in relazione a ritardi ed irregolarità proprio della procedura concernente l'acquisto del suddetto robot chirurgico. Inoltre, è stato avviato un procedimento per responsabilità dirigenziale che, allo stato, risulta sospeso e lo stesso dipendente è stato temporaneamente trasferito presso altra Azienda. Per completezza d'informazione si segnala che, in data 3 giugno 2015, a seguito di parere negativo da parte dell'HTA regionale, l'ARNAS «Garibaldi» ha disposto l'annullamento dell'intera procedura. Per quanto attiene alla posizione di questo Ministero, pur prendendo atto che l'intera procedura in questione è stata annullata, comunico quanto segue.
Con il protocollo 165-A del 13 ottobre 2015 «Addendum-Accordo di Programma ex articolo 20 legge n. 67/88», la Regione Siciliana ha trasmesso il documento programmatico per l'utilizzo delle risorse residuate da precedenti programmazioni e dai riparti ex L. 296/2007 ed ex L. 244/2007. L'addendum prevede 2 nuovi interventi: il n. 80 per la realizzazione dell'istituto mediterraneo di eccellenza pediatrica ISMEP e il n. 81 per il completamento dell'Ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo. In merito all'oggetto specifico dell'interrogazione parlamentare, si evidenzia l'intervento n. 23, che è relativo all'acquisizione di un robot chirurgico da Vinci per le esigenze dell'AO Cannizzaro. Anche se il documento è in istruttoria, preliminarmente si rileva che, ferma la necessità di garantire il rispetto dei criteri di HTA, pure ampiamente riportati nel documento che costituisce allegato al prot. 165-A, non appare condivisibile – anche se la questione è ormai superata – il criterio adottato per la definizione dell'utilizzo previsionale di tale tecnologia, perché basato sull'analisi di dati non completi. Pertanto, se la problematica non si superava, sarebbe stato necessario richiedere alla regione di ampliare l'analisi di contesto e di approfondire gli aspetti inerenti la formazione del personale, chiarendo quante unità di personale siano già formate all'uso del robot, e con quale grado di esperienza, e quante invece risultano ancora da formare. Inoltre, rispetto alla tecnologia si fa presente che esiste già un intervento di «Acquisizione sistema di Robotica Da Vinci» per euro 2.500.000 (di cui quota Stato euro 1.750.000) per l'ARNAS Civico di Palermo. Da ultimo, si rappresenta che Tavolo e Comitato nel corso dell'ultima riunione di verifica del piano di rientro dell'11 novembre 2015 hanno valutato che rispetto all'addendum (prot. 165/2015) rimangono in attesa di una relazione che attesti la compatibilità economica e programmatoria delle stesso con il Programma operativo”.
In sede di replica, Grillo si è dichiarata parzialmente soddisfatta della risposta, riservandosi di effettuare un approfondimento, in particolare sulle sanzioni irrogate all'autore dell'esposto richiamato nell'interrogazione e sulle decisioni assunte in sede di HTA.
Si è poi passati all’esame dell’interrogazione di
Nicodemo Oliverio (Pd) concernente le
iniziative per salvaguardare il reparto di terapia intensiva neonatale di Crotone. Il sottosegretario. Il sottosegretario ha sottolineato come, negli ultimi anni, il dato della Calabria continui a porsi come negativo, mentre nella Provincia di Crotone, “sempre grazie all'attività svolta dall'U.O. di Neonatologia, si conferma il trend storico positivo e in controtendenza sia rispetto al dato nazionale che regionale”. Nella programmazione della rete ospedaliera, sono stati previsti 4 posti letto di Terapia Intensiva Neonatale presso il Presidio Ospedaliero di Crotone, che potrà, pertanto, procedere alla riattivazione dell'Unità Operativa in questione.
Questa la risposta integrale di De Filippo: “In merito alla situazione segnalata nell'interrogazione parlamentare in esame, la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Crotone ha segnalato quanto segue. La Unità Operativa (U.O.) di Neonatologia presente nell'Ospedale civile di Crotone dal 1976, è stata fondata dal Prof. Luigi Capotorti, illustre pediatra proveniente dall'Università «La Sapienza» di Roma. L'esperienza accumulata nel corso dei circa 40 anni di presenza all'interno dell'Ospedale di Crotone ha consentito il consolidamento della cultura della Neonatologia, inizialmente completamente assente dal territorio del crotonese, garantendo, nel contempo, ai cittadini un servizio di alto livello assistenziale e di grande valore scientifico. Si sono ottenuti, infatti, nel corso della quarantennale attività dell'U.O. di Neonatologia, notevolissimi risultati, sia dal punto di vista clinico che assistenziale, e anche, soprattutto, dal punto di vista qualitativo e quantitativo. L'elemento più eclatante, che rende l'idea della notevolissima ed efficace attività assistenziale garantita dalla U.O. di Neonatologia del Presidio Ospedaliero di Crotone, è rappresentato dal dato della mortalità infantile (1o anno di vita) che, mentre in Calabria fa registrare il peggior indice tra le Regioni italiane (5,43/1000 nati vivi), rispetto ad una media nazionale del 3,8/1000 di nati vivi, Crotone, grazie soprattutto alla presenza dell'U.O. di Neonatologia, è in linea con i dati nazionali con il 3,4/1000 di nati vivi. Negli ultimi anni, pur assistendo ad un lieve miglioramento degli indici di mortalità sia infantile che neonatale, il dato della Calabria continua a porsi come negativo, mentre nella Provincia di Crotone, sempre grazie all'attività svolta dall'U.O. di Neonatologia, si conferma il «trend» storico positivo e in controtendenza sia rispetto al dato nazionale che regionale. L'ultimo dato disponibile, infatti, relativo al territorio crotonese conferma il primato positivo, con il tasso di mortalità neonatale di 2,14/1000 nati vivi, confermando non solo l'efficienza e l'efficacia dei servizi prestati dall'U.O. di Neonatologia e dalla Terapia Intensiva Neonatale (T.I.N.), ma la sua indispensabilità come presidio sanitario ed assistenziale di eccellenza. Dal 2012, in esecuzione del Decreto Presidente Giunta Regionale n. 18 di riordino della rete ospedaliera regionale, con cui la U.O. di Neonatologia veniva accorpata alla Pediatria con la soppressione della T.I.N., tutta l'attività, sia di Neonatologia che di T.I.N. si è ridotta, arrestando il «trend» positivo.
Peraltro, il Presidio Ospedaliero di Crotone può vantare la presenza, nell'ambito dell'U.O. di Neonatologia, di personale altamente qualificato e con dotazioni strumentali all'avanguardia. La Regione Calabria – Dipartimento tutela della salute – con Decreto del Commissario ad acta n. 9 del 2 aprile 2015, ha approvato il documento di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell'emergenza-urgenza e delle reti tempo-dipendenti. Nella predetta programmazione della rete ospedaliera, sono stati previsti n. 4 posti letto di Terapia Intensiva Neonatale presso il Presidio Ospedaliero di Crotone, che potrà, pertanto, procedere alla riattivazione dell'Unità Operativa in questione. Successivamente, l'Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone è stata autorizzata all'assunzione di un medico neonatologo per l'Unità Operativa Complessa di Neonatologia, per la cui attivazione si è in attesa dell'adempimento del Commissario ad acta e dell'approvazione finale delle Reti Ospedaliere”.
Filippo Fossati (Pd), replicando in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, si dichiara soddisfatto della ricostruzione offerta nella risposta del Governo.
Infine,
Guido Guidesi (Ln), ha illustrato la sua interrogazione riguardante le
iniziative volte a disciplinare l'uso dei tatuaggi sui suini. Il sottosegretario ha spiegato come la scelta di apporre l'identificativo sul padiglione auricolare sinistro sia funzionale a consentire la veloce identificazione degli animali e della loro origine ai fini della tracciabilità, tenuto conto che si tratta di una specie allevata in gruppo e molto sensibile alle manipolazioni.
Questa la risposta integrale di De Filippo: “In merito all'interrogazione parlamentare in esame, rammento che l'articolo 5, comma 1 del decreto legislativo n. 200 del 26 ottobre 2010, «Attuazione della direttiva 2008/71/CE relativa all'identificazione e alla registrazione dei suini» recita: «gli animali sono identificati a cura del detentore, entro il settantesimo giorno di vita ed in ogni caso prima di lasciare l'azienda nella quale sono nati, con il mezzo di identificazione di cui all'Allegato I, paragrafo 2». La scelta di apporre l'identificativo sul padiglione auricolare sinistro, modalità adottata dalla maggior parte dei Paesi comunitari, è funzionale a consentire la veloce identificazione degli animali e della loro origine ai fini della tracciabilità, tenuto conto che si tratta di una specie allevata in gruppo e molto sensibile alle manipolazioni. L'Italia ha mantenuto l'uso del tatuaggio come sistema principale di identificazione dei suini, con decisione condivisa con le Regioni e le Associazioni di categoria. Come correttamente viene rappresentato nell'interrogazione, è prevista l'apposizione dell'identificativo sulle cosce dei suini, qualora questi provengano da allevamenti che aderiscono a Consorzi di tutela della denominazione d'origine dei prosciutti. In conclusione, l'obbligo dell'identificazione degli animali è in capo al detentore che, in base alle caratteristiche dell'allevamento da lui condotto, appone l'identificativo ad ogni singolo soggetto. Infine, aggiungo, che il Ministero potrebbe valutare misure alternative solo con l'accordo delle Regioni e delle associazioni di categoria.
Marco Rondini (Ln), replicando in qualità di cofirmatario dell'interrogazione in titolo, dichiara il permanere delle perplessità alla base dell'interrogazione, ritenendo che sia oramai superabile una pratica a suo avviso inutile, che comporta sofferenze per gli animali ad essa sottoposti.
02 dicembre 2015
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