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Palermo. Omceo: “Medici di ospedali e ambulatori devono usare ricettario Ssn. No a rinvio pazienti da medico di famiglia”

Il presidente dell’Ordine in una nota agli iscritti sottolinea come sono pervenute” lamentele sul mancato uso del ricettario SSN da parte dei medici ospedalieri e convenzionati interni”. E in questo senso ribadisce come ciò determina un “grave disagio al  paziente costretto a subire, seppur brevi, ‘viaggi della speranza’ tra ospedale e territorio con inutili ripetizioni di turni per prescrizioni”.

23 LUG - “Anche in ospedale e in ambulatorio i medici devono prescrivere farmaci ed esami senza rinviare il paziente al medico di famiglia”. E' quanto ricorda il richiamo inviato dal presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo “per evitare attese e disagi ai pazienti. Il decreto sanità appena approvato stabilisce anche sanzioni per i medici che non si adeguano: saranno decurtati gli stipendi”.
 
Il Presidente Salvatore Amato, ha comunicato che sono giunte “ molteplici segnalazioni e severe lamentele sul mancato uso del ricettario SSN da parte dei medici ospedalieri e convenzionati interni. Premettendo che l’utilizzo del ricettario è un obbligo disciplinato da numerose norme in materia, non può che evidenziarsi che il comportamento omissivo ha delle ricadute negative che allontanano quei criteri di
efficienza, efficacia ed equità che il SSN ha la pretesa di voler soddisfare”.
 
“In poche parole – evidenzia Amato -  il mancato uso del ricettario determina un grave disagio al  paziente costretto a subire, seppur brevi, “viaggi della speranza” tra ospedale e territorio con inutili ripetizioni di turni per prescrizioni. Si verifica, altresì, un inutile affollamento degli studi dei medici di famiglia, si innalzano gli accessi impropri. La non prescrizione diretta sul ricettario SSN da parte del professionista, o il non uso della modalità della prescrizione dematerializzata, elude con evidenza i sistemi di controllo.
Si determina spesso una erosione del rapporto fiduciario tra l’assistito e  il medico di famiglia con innegabile malessere del paziente e della categoria medica”.

“In ordine a quanto rappresentato  - conclude - , si avverte la necessità di sensibilizzare tutte le parti coinvolte, Assessorato Regionale Salute, Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie e Ordini territoriali chiamati a tutelare il cittadino affinché vengano adottate le misure necessarie per la risoluzione della problematica rappresentata”.

23 luglio 2015
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