Sicilia. Il medico di Crocetta al telefono con il presidente: “Borsellino va fermata, va fatta fuori. Come suo padre”. Il governatore si auto-sospende. Procura Palermo smentisce. Ma L’Espresso conferma tutto
La frase, secondo L'Espresso, in una conversazione tra Matteo Tutino e il presidente della Sicilia che avrebbe taciuto senza replicare. Il tutto sarebbe stato intercettato dalle forze dell'ordine che indagavano su Tutino, ora agli arresti per falso, peculato e truffa. L'ex assessore commenta: “Non posso che sentirmi offesa e provo un senso di vergogna per loro”. Crocetta: "Non ho sentito quella frase. Sono sconvolto" e si autosospende. Ma il procuratore di Palermo smentisce: “Non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa”. Ma L'Espresso conferma tutto.
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Lucia Borsellino “va fermata, va fatta fuori. Come suo padre”. Sono le parole pesantissime pronunciate da
Matteo Tutino, primario dell’ospedale palermitano Villa Sofia,
arrestato nei giorni scorsi per truffa, falso e peculato. La frase è parte integrante di una conversazione tenuta nei mesi scorsi con il governatore
Rosario Crocetta che, dall’altro capo del telefono, tace e non commenta l’affermazione del suo medico personale. L’intercettazione è stata rivelata dal sito del settimanale
L’Espresso.
Borsellino, che si era dimessa
qualche giorno fa proprio in seguito alla vicenda giudiziaria di Tutino, esprime tutta la sua indignazione. “Non posso che sentirmi offesa e provo un senso di vergogna per loro”. Riguardo l’atteggiamento di Crocetta “preferisco non dire più nulla, ogni altro commento è superfluo”. Volgendo lo sguardo agli anni del suo lavoro “non rinnego nulla, ho fatto quello che potevo in un contesto evidentemente poco edificante. Sicuramente ho incontrato molte difficoltà”.
“Ora capisco la reazione di Lucia e la colgo. Ma io quella frase al telefono pronunciata da Tutino non l'ho sentita, forse c’erano zone d’ombra”, spiega all'
Ansa Crocetta. “Se avessi sentito quella frase, non so... avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati. Non so... sono sconvolto. Provo un orrore profondo – aggiunge - Voglio essere sentito dai magistrati su questa storia, farò una richiesta formale. Quello che mi sta accadendo oggi e la cosa più terribile della mia vita”. E annuncia: “Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione”.
Sembra quindi in arrivo un terremoto politico nella regione. "Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile. #Sicilia". Lo scrive su twitter il sottosegretario all'Istruzione,
Davide Faraone, braccio destro di Renzi in Sicilia.
Solidarietà all’ex assessore è arrivata dal presidente della Repubblica
Sergio Mattarella che ha chiamato stamane Lucia Borsellino per esprimerle tutta la sua solidarietà. Anche il premier
Matteo Renzi in mattinata ha chiamato Lucia Borsellino per mandargli "un abbraccio di solidarietà".
“Ho chiamato Lucia Borsellino per esprimerle mio sdegno e solidarietà per le gravi parole che pesano sulla coscienza di chi le ha pronunciate”, ha scritto il ministro dell’Interno
Angelino Alfano che insieme a quello della Salute
Beatrice Lorenzin ha espresso “sdegno, affettuosa vicinanza e solidarietà”.
Ma la Procura smentisce. Trascorrono poche ore e da Palermo arriva però una smentita riguardo l'esistenza dell'intercettazione. "Agli atti dell'ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino". Lo ha riferito all’
Ansa il procuratore di Palermo
Francesco Lo Voi. "I carabinieri del Nas - ha aggiunto - hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino".
E L'Espresso conferma. La conversazione intercettata tra Crocetta e il suo medico Tutino è negli atti secretati. Lo ribadisce
L'Espresso in una nota. "La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino risale al 2013 e fa parte dei fascicoli secretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo"
16 luglio 2015
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