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Mobilità passiva. Cittadini (Aiop): “Pronti a collaborare per contrastarla” 

In Sicilia la mobilità sanitaria registra nel 2023 ancora un saldo negativo consistente, anche se inferiore a quello del 2019. La presidente dell’Aiop Sicilia chiede un confronto “con  coloro che hanno l’onore e l’onere di dovere assumere le scelte di politica sanitaria” per abbattere i costi della mobilità passiva

01 OTT -

Un confronto per abbattere i costi della mobilità passiva dei pazienti siciliani che decidono di curarsi in altre regioni di Italia anche per patologie ampiamente trattate dalle strutture dell’Isola per continuare a ridurre il saldo negativo sulla mobilità sanitaria.

Lo chiede Barbara Cittadini presidente dell’Aiop Sicilia e vicepresidente nazionale dell’associazione.

Da una recente analisi effettuata dal Dipartimento Pianificazione Strategica dell’assessorato regionale della salute, emerge che la mobilità sanitaria registra nel 2023 ancora un saldo negativo consistente, anche se inferiore a quello del 2019. La riduzione è avvenuta anche grazie all’apporto della componente di diritto privato del Sistema sanitario regionale.

“L’Aiop – dice Cittadini in una nota – come componente di diritto privato del SSR si rende disponibile ad un confronto con coloro che hanno l’onore e l’onere di dovere assumere le scelte di politica sanitaria, finalizzato ad una programmazione che consenta un possibile attraverso una sinergia virtuosa tra la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato del SSR, ai pazienti di potersi curare nella loro regione, senza dovere affrontare i disagi di andare a curarsi lontano da casa e dai familiari, e alla Sicilia di spendere meno, riducendo il trend della mobilità passiva”.


La migrazione sanitaria verso le regioni del Nord riguarda patologie come quelle di ortopedia per interventi alla colonna e protesi, di chirurgia bariatrica per la cura dell’obesità, di trapianto di midollo osseo e di cardiochirurgia per interventi sulle valvole cardiache. Patologie per le quali sono ancora numerosi i pazienti che si recano in altre regioni nelle quali trovano una risposta tempestiva alla loro domanda di salute, ma dove le tariffe sono più alte e, quindi, comportano una maggiore spesa per la regione siciliana.

“L’Aiop rileva che all’interno della componente di diritto privato del SSR, – aggiunge – esistono strutture di eccellenza e professionisti qualificati che possono rispondere alla domanda di salute dei siciliani, anche la più complessa, senza necessariamente dovere affrontare i ‘viaggi della speranza’, che creano disagi ai pazienti e maggiori costi per la regione. Tra le strutture accreditate di diritto privato (accreditate e contrattualizzate con il SSR) ve ne sono diverse che da anni effettuano con successo mediamente circa 1400 interventi/anno di chirurgia bariatrica per la cura dell’obesità, oltre che migliaia di interventi complessi di ortopedia, di cardiologia e cardiochirurgia; trapianti di midollo e di cornea e chirurgia oncologica, ma che non possono esaudire tutta la domanda dei pazienti in quanto sono soggette a tetti di spesa”.



01 ottobre 2024
© Riproduzione riservata

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