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Covid. Nuovi dati di efficacia positivi sul vaccino ReiThera che va verso la fase 3 con il possibile contributo economico del Messico


Come riporta l'Adnkronos Salute, il vaccino è pronto a entrare nella fase 3 e la Repubblica del Messico sta valutando l'opportunità di sostenere questa fase di sperimentazione dopo lo stop arrivato lo scorso maggio dalla Corte dei Conti che ha messo a rischio l’iter e l’immissione sul mercato. Intanto l'azienda rende noto che tre settimane dopo la prima dose si osserva una risposta anticorpale contro la proteina Spike in oltre il 93% dei volontari, e si raggiunge il 99% dopo la seconda somministrazione.

13 LUG - Incontro sulle potenzialità di sviluppo clinico del vaccino contro il Covid di ReiThera oggi allo Spallanzani. Al vertice, come riporta l'Adnkronos Salute, hanno partecipato l'ambasciatore della Repubblica del Messico, Carlos Garcia d'Alba, e il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia, insieme a un gruppo di ricercatori dell'Istituto e a rappresentanti della società che ha sviluppato il vaccino.
 
Il vaccino è pronto a entrare nella fase 3, quella che precede l'autorizzazione all'uso clinico, e la Repubblica del Messico sta valutando l'opportunità di sostenere questa fase di sperimentazione. E' stato programmato un nuovo incontro per la prossima settimana, al quale è prevista la partecipazione della viceministra messicana della Sanità, per approfondire ulteriormente questa collaborazione.
 
Intanto sappiamo che Reithera sembra funzionare: già tre settimane dopo la prima dose si osserva una risposta anticorpale contro la proteina Spike in oltre il 93% dei volontari, e si raggiunge il 99% dopo la seconda somministrazione. A cinque settimane dalla prima vaccinazione il livello degli anticorpi che legano la proteina Spike e che neutralizzano il virus, è comparabile a quello misurato in un gruppo di riferimento di pazienti convalescenti dall'infezione Covid. Sotto il profilo della sicurezza gli eventi avversi, per la maggior parte di grado lieve o moderato e di breve durata, sono principalmente riferibili a dolore e tensione al sito di iniezione, senso di affaticamento, dolori muscolari e mal di testa. Non si sono registrati eventi avversi seri correlabili al vaccino. Questi i risultati annunciati nella giornata di ieri dalla società biotech con sede a Castel Romano.
 
Resta però ancora da sciogliere il nodo relativo ai finanziamenti. Lo scorso maggio era infatti arrivato uno stop da parte della Corte dei Conti. In realtà la non era stato ‘bocciato’ il progetto del vaccino in sé ma, secondo i giudici,  c’era la possibilità che i fondi previsti (circa 81 milioni di euro dallo Stato) finissero non solo nello sviluppo del prodotto anti Covid, ma anche nel rafforzamento patrimoniale della società. Il problema è che la fase 3 senza fondi rischia di non poter partire.

13 luglio 2021
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