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Dieta Dash per rallentare la progressione dell’aterosclerosi coronarica non ostruttiva

di Scotti Baltic

Il regime alimentare Dash (Dietary Approaches to Stop Hypertension) è in grado di contrastare la formazione di placche aterosclerotiche in pazienti che soffrono di aterosclerosi coronarica non ostruttiva. L’evidenza emerge da uno studio pilota condotto in Polonia. “Il DASH rimane uno dei modelli nutrizionali più ampiamente studiati di cui è stato dimostrato il beneficio per l’ipertensione arteriosa e la riduzione del rischio cardiovascolare”, scrivono gli autori dello studio.

02 FEB - (Reuters Health) – Un nuovo studio pilota condotto in Polonia ha messo in evidenza come un intervento sullo stile di vita focalizzato sulla dieta DASH – con un elevato consumo di frutta, verdura, cereali e latticini poveri di grassi – possa rallentare la progressione dell’aterosclerosi e ridurre il volume delle placche non calcificate in pazienti con aterosclerosi coronarica non ostruttiva.

Lo studio monocentrico randomizzato ha incluso 89 pazienti (per il 41% di sesso femminile) con sintomi di angina lieve e sospetta coronaropatia; l’età media era 60 anni e l’indice di massa corporea medio era pari a 29. La maggior parte dei soggetti presentava ipertensione e/o dislipidemia, ma sono stati esclusi i pazienti diabetici o quelli che avevano subito bypass coronarici.

Al basale, la maggior parte dei partecipanti ha ricevuto un antiaggregante piastrinico, un beta-bloccante e/o una statina e il 31% un calcioantagonista. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere consulenze alimentari e incoraggiamento ad aumentare l’attività fisica e a seguire una terapia medica ottimale o a ricevere solo quest’ultima.

Dopo un esame della composizione corporea, ogni paziente incluso nel braccio interventistico ha ricevuto un piano nutrizionale personalizzato DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) di 1.600, 1.800, 2.000 o 2.600 calorie al giorno.

Oltre ad aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali e latticini poveri di grassi, la dieta DASH limita i grassi saturi, il colesterolo, i cereali a basso contenuto di fibre con un elevato indice glicemico e i dolci. I partecipanti sono stati incoraggiati a fare cinque pasti al giorno, con meno di tre ore tra un pasto e l’altro.

L’adesione alla dieta è stata misurata in parte tramite un diario alimentare compilato dai soggetti. Similmente, i pazienti sono stati invitati a classificare la loro attività fisica come regolare (almeno tre sessioni da 30 minuti a settimana), irregolare o nulla.
Il numero di pazienti che ha riferito di fare attività fisica nel tempo libero e attività fisica regolare è aumentato significativamente dal basale nel braccio interventistico, mentre non è cambiato nel braccio di controllo.

Come misurato tramite angioTAC (CTA), in percentuale il volume degli ateromi è aumentato significativamente nel gruppo di controllo (+1,1%), mentre non è stato rilevato alcun cambiamento significativo nel braccio interventistico (+1,0%); la differenza tra i gruppi, tuttavia, non è risultata significativa.
Entrambi i gruppi hanno avuto significative riduzioni delle placche non calcificate, con un effetto significativamente maggiore nel gruppo sperimentale (-51,3 mm3 vs -21,3 mm3, P=0,045). Non vi era alcuna differenza nelle placche calcificate.

“Il DASH rimane uno dei modelli nutrizionali più ampiamente studiati di cui è stato dimostrato il beneficio per l’ipertensione arteriosa e la riduzione del rischio cardiovascolare”, scrivono Cezary Kepka del National Institute of Cardiology di Varsavia e colleghi, autor dello studio. “La dieta DASH si basa su cibi comuni, non è restrittiva ed è relativamente facile da seguire, con un’adesione comparabile o migliore a quella della dieta mediterranea”.

“I risultati – continua il team di studio – mostrano che un intervento completo sullo stile di vita che preveda consulenze alimentari sistematiche e attività fisica potrebbe essere efficace per rallentare la progressione dell’aterosclerosi e ridurre la vulnerabilità alle placche in pazienti con aterosclerosi coronarica non ostruttiva.

Fonte: JACC: Cardiovascular Imaging

Scott Baltic

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

02 febbraio 2021
© Riproduzione riservata

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