Apnea ostruttiva del sonno. Gli episodi cambiano di notte in notte
di Lisa Rapaport
Nelle persone che soffrono di apnea ostruttiva del sonno gli episodi della patologia possono presentare una notevole variabilità di notte in notte. È quanto emerge da una metanalisi degli studi. Un dato che, se confermato da ulteriori studi, pone dubbi sull’efficacia della valutazione del paziente attraverso l’osservazione clinica di una sola notte di ricovero
30 SET -
(Reuters Health) – Una recente metanalisi degli studi indica che i pazienti con apnea ostruttiva del sonno possono presentare una considerevole variabilità da notte a notte degli eventi respiratori. Un gruppo di ricercatori dell’Ospedale universitario di Zurigo ha esaminato i dati di 24 studi sul sonno che hanno coinvolto un totale di 3.250 pazienti con apnea ostruttiva del sonno diagnosticata o sospetta.
Nel complesso, gli studiosi non hanno riscontrato una differenza significativa a livello di gruppo nell’Indice medio di apnea-ipopnea (AHI) registrato in notti consecutive. Tuttavia, a livello dei singoli pazienti, la differenza media nell’AHI tra la prima e la seconda notte degli studi sul sonno era pari a 1,70/ora.
“Una singola notte di studio del sonno potrebbe non delineare un quadro accurato della malattia”, osserva l’autore principale dello studio,
Maurice Roeder. ”L’effetto del monitoraggio longitudinale del sonno sugli esiti clinici come adesione alla CPAP ed eccessiva sonnolenza diurna e la sua efficacia in termini di costi dovrebbero essere oggetto di future ricerche”.
Le differenze nella tempistica del sonno caratterizzato da movimenti oculari rapidi (REM) si correlavano positivamente a una variazione negli eventi respiratori. A livello individuale, il 41% dei pazienti con apnea presentava una variabilità da notte a notte degli eventi respiratori di oltre 10 all’ora. Inoltre, il 49% dei partecipanti ha assistito a cambiamenti nella classificazione della gravità dell’apnea ostruttiva del sonno almeno una volta negli studi su notti consecutive, sulla base di soglie per la diagnosi di gravità dell’apnea superiori a 5, 15 o 30 eventi all’ora.
“Ciò indica che circa il 12% dei pazienti potrebbe passare inosservato durante una sola notte a una soglia diagnostica di oltre 5 o 15 eventi respiratori all’ora”, osserva il team dello studio. Inoltre, a una soglia diagnostica di oltre 30 eventi all’ora, non verrebbe riconosciuto il 10% dei pazienti durante una singola notte.
Fonte: Thorax
Lisa Rapaport
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
30 settembre 2020
© Riproduzione riservata
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