Coronavirus. Olivetti (Ordine farmacisti Gorizia): “Farmacie aperte ma in sicurezza... a porte chiuse”
di Endrius Salvalaggio
I farmacisti hanno chiesto un provvedimento con effetto immediato che dia la facoltà a tutte le farmacie pubbliche e private operanti sul territorio , su base volontaria, per tutto il periodo emergenziale, di espletare il servizio a battenti chiusi, in attesa della dotazione di idonee misure di protezione individuali. Riccardi: “L’erogazione del servizio proposta dai farmacisti è condivisibile, tutelando la prosecuzione dell'attività in sicurezza”
16 MAR - Da circa una ventina di giorni a seguito dell’emergenza Covid-19, tutto il settore degli operatori sanitari è fra i primi ad essere esposti al contagio del virus. A questo rischio, certamente, non sono immuni i farmacisti che in questo periodo, dopo le direttive fornite per limitare l'accesso agli ambulatori dei medici di medicina generale, si trovano a dover affrontare situazioni di permanenza prolungate presso le stesse farmacie. Il problema principale per molti operatori è dato dal fatto che sono sprovvisti di DPI e che con l’aumentare dell’epidemia da Coronavirus, tenere pulito il bancone, usare i guanti e mantenere la distanza canonica fra una persona e l’altra di un metro, potrebbero essere misure non più sufficienti. Ai farmacisti mancano le mascherine per poter lavorare in sicurezza al punto tale che molti di questi hanno cominciato a rivolgersi ai propri ordini e/o sigle sindacali di appartenenza.
“In tutta la provincia di Gorizia, ma anche in tutta la Regione del FVG – illustra Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Gorizia,
Anna Olivetti - molti farmacisti hanno “denunciato “l’assenza dei DPI e la conseguenza dell’alto rischio al contagio da Covid-19. Se le mascherine al momento sono introvabili, abbiamo pensato di cambiare strada per limitare il più possibile il rischio contagio. Il 12 marzo scorso, ho scritto una lettera a Sua Eccellenza il Prefetto di Gorizia, chiedendo di svolgere la nostra attività in ottemperanza al DPCM del 10.03.2020, scongiurando la possibilità che i farmacisti siano contagiati ovvero posti in quarantena, poiché questo comporterebbe la riduzione del servizio farmaceutico in un momento di crisi sanitari. Pertanto, ho richiesto un provvedimento con effetto immediato che dia la facoltà a tutte le farmacie pubbliche e private operanti sul territorio della Provincia di Gorizia, su base volontaria, per tutto il periodo emergenziale, di espletare il servizio a battenti chiusi, in attesa della dotazione di idonee misure di protezione individuali per coloro che operano all'interno delle stesse”.
Il Prefetto, ricevuta la richiesta ha chiamato in causa il Vicegovernatore della Regione e assessore regionale alla sanità del Friuli Venezia Giulia
Riccardo Riccardi, il quale fa sapere in prima battura che la richiesta di modificare l'erogazione del servizio proposta dai farmacisti è condivisibile, tutelando la prosecuzione dell'attività in sicurezza. Secondo Riccardi è, però, necessario che ogni farmacia garantisca un numero di telefono al quale ogni cittadino possa rivolgersi per avere adeguate risposte alle singole necessità.
“Il giorno dopo (13.03.2020) da parte della Regione FVG – conclude Olivetti - è arrivata la risposta formale che molti di noi stavano aspettavano. Per tutta l’emergenza Covid-19 le farmacie potranno lavorare a battenti aperti o a battenti chiusi, tuttavia, se il servizio verrà reso a battenti chiusi per assicurare le condizioni di sicurezza ad operatori e pazienti, le singole farmacie dovranno comunicare preventivamente alla Azienda sanitaria territorialmente competente la volontà di espletare l’attività a battenti chiusi, assicurando comunque l’orario ordinario di apertura. Ora molti farmacisti, con la possibilità di poter lavorare con i battenti chiusi, svolgeranno il proprio ruolo di servizio alla popolazione con una sicurezza maggiore, come previsto dai provvedimenti statali”.
Endrius Salvalaggio
16 marzo 2020
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