Coronavirus. Cgil, Cisl, Uil: “Vogliamo certezze su programma forniture Dpi e la quarantena anche per gli operatori sanitari”
E poi, l’immediata attivazione di un tavolo di crisi specifico col ministero della salute che consenta il monitoraggio e la segnalazione delle situazioni più critiche presenti sul territorio; e la convocazione del tavolo previsto dall’articolo 13 del Dl n. 14/2020 al fine di giungere ad una rapida definizione dell’accordo quadro previsto. Queste le richieste dei sindacati al premier Conte, al ministro Speranza e al commissario Arcuri.
15 MAR - Cgil, Cisl e Uil, il giorno dopo aver siglato il
protocollo sulla sicurezza dei lavoratori, scrivono al premier
Giuseppe Conte, al ministro della Salute,
Roberto Speranza e al commissario straordinario
Domenico Arcuri per richiedere "con forza" alcuni interventi in favore degli operatori sanitari impegnati per l'emergenza coronavirus.
In particolare, queste le richieste dei sindacati:
• un immediato e dettagliato riscontro in merito al programma di forniture di Dpi in essere, che dia conto non solo delle quantità e dei tempi di consegna, ma anche della rispondenza delle stesse ai requisiti tecnici necessari;
• la cancellazione, in sede di conversione, dell’articolo 7 del D.L. 9 marzo 2020 n. 14 (mancata quarantena per gli operatori sanitari venuti in contatto con persone positive al coronavirus)
• l’immediata attivazione, anche in vista dell’emanazione dei prossimi decreti, di un tavolo di crisi specifico col ministero della salute che consenta il monitoraggio e la segnalazione delle situazioni più critiche presenti sul territorio nazionale, dando così la possibilità alle scriventi di dare un contributo fattivo;
• la convocazione del tavolo previsto dall’articolo 13 del D.L. 9 marzo 2020 n. 14 al fine di giungeread una rapida definizione dell’accordo quadro ivi previsto.
"Il fatto di prevedere che questi lavoratori, pur se sottoposti a sorveglianza sanitaria, continuino a lavorare anche se potenzialmente infetti, correndo così il rischio di svolgere una involontaria funzione di diffusori del contagio dentro le strutture e dentro il proprio nucleo familiare, è cosa che reputiamo profondamente sbagliata e che va quanto prima corretta, perché rischia di alimentare la diffusione del virus e di deprivare a breve termine il contingente di personale", si legge nella lettera.
"L’emergenzialità impone tempestività e coerenza negli interventi, siamo certi che risponderete alle aspettative di milioni di lavoratori che si stanno caratterizzando per un alto senso del servizio pubblico a favore della collettività", concludono Cgil, Cisl e Uil.
15 marzo 2020
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