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Coronavirus. Rossi: “Terapie intensive aumentate del 30% dal 2005. Creeremo anche reparti “bolla” per i meno gravi”


“Oltre a quelle presenti nel pubblico, cercheremo di utilizzare anche le terapie intensive presenti nel privato” ha aggiunto il presidente. Bloccati tutti gli interventi programmati, tranne quelli oncologici o salvavita. È intanto iniziata la distribuzione dei kit di protezione - mascherine, guanti e protezioni facciali - a medici, pediatri di famiglia e medici di continuità assistenziali

10 MAR - “In Toscana dal 2005 ad oggi i posti letto di terapia intensiva sono aumentati del 30%: da 347 a 447. Credo che sia un numero molto alto rispetto agli altri che ci sono nel Paese. Nelle terapie intensive prenderemo in carico i pazienti che ne hanno necessità”.
A tirare ieri le somme sull’organizzazione del servizio sanitario per far fronte all’emergenza Coronavirus Enrico Rossi, insieme all’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e al direttore dell’assessorato Carlo Tomassini.

“Oltre a quelle presenti nel pubblico, cercheremo di utilizzare anche le terapie intensive presenti nel privato. Però sarebbe un errore concentrare tutto nelle terapie intensive - ha chiarito - Per coloro che non hanno necessità della terapia intensiva, ma non possono neanche essere assistiti a domicilio, creeremo una sorta di reparti ‘bolla’, asettici, sigillati al Coronavirus. In una ventina di ospedali che abbiamo già individuato, saranno a disposizione 2.000-3.000 posti letto per adeguare la cura al livello dei bisogni. Reparti dove queste persone saranno curate da internisti, infettivologi, pneumologi, immunologi. Inoltre abbiamo deciso di fare il tampone a tutti coloro che verranno in ospedale. Ancora, creeremo degli ‘alberghi sanitari’, per le persone che non possono stare in isolamento a casa, con personale dedicato”.

Il presidente Rossi ha ricordato anche le altre misure messe in atto o allo studio: “Abbiamo bloccato tutti gli interventi programmati, tranne quelli oncologici o salvavita. E vogliamo dare una stretta anche sui visitatori: entrerà in ospedale solo chi deve fare assistenza, gli altri tornano a casa”.A tutti i toscani, Enrico Rossi ha chiesto spirito di solidarietà e disciplina: “Dobbiamo essere tutti consapevoli che il nostro comportamento influenza la nostra salute e quella di tutti”.
Quanto alla disponibilità di letti di terapia intensiva per i pazienti di altre regioni, l’assessore Saccardi ha informato che nei giorni scorsi la Toscana ha ospitato tre pazienti (non Covid) dalle Marche, e ora ha dato la disponibilità per altri tre”.
 
È intanto iniziata la distribuzione dei kit di protezione - mascherine, guanti e protezioni facciali - a medici, pediatri di famiglia e medici di continuità assistenziale (guardia medica). La consegna si concluderà entro la fine della settimana.
Con decisione assunta dall’unità di crisi regionale, su mandato del presidente Enrico Rossi, Estar (Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale) ha provveduto ad acquisire e organizzare la consegna ad ogni medico di medicina generale, pediatra di famiglia e medico di continuità assistenziale (2.577 medici di medicina generale, 422 pediatri, 703 medici di continuità assistenziale dislocati su tutto il territorio toscano) dei kit di prodotti di protezione necessari per svolgere la propria attività in questa situazione di emergenza.
Il kit è composto da mascherine in Tnt (tessuto non tessuto), guanti e protezione facciale per un totale di 3.700 protezioni facciali, 37mila mascherine e 370mila guanti.
Il materiale sarà consegnato direttamente ai singoli ambulatori dei medici e nel caso di difficoltà nella consegna, in luoghi indicati dalle Aziende sanitarie di competenza dei medici.

 

10 marzo 2020
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