Pillola dei 5 giorni dopo in farmacia dal 2 aprile. Basterà il test di gravidanza sulle urine
Presentato oggi a Roma il nuovo farmaco per la contraccezione d'emergenza. Potrà essere dispensato solo dietro ricetta medica e dopo avere accertato che la donna non sia già incinta. Ma non sarà necessario l'esame sangue. Basterà il test sulle urine liberamente acquistabile in farmacia.
30 MAR - Arriva anche in Italia la pillola dei 5 giorni dopo, il nuovo farmaco contraccettiva d’emergenza a base di Ulipristal acetato che sarà disponibile nelle farmacie italiane a partire dal 2 aprile 2012.
Maggiore efficacia e tollerabilità sono i suoi punti forti, come hanno spiegato gli esperti nel corso di una conferenza stampa promossa per illustrare l’azione del nuovo farmaco. Utilizzato entro le prime 24 ore dal rapporto è tre volte più efficace delle vecchie preparazioni a base di Levonorgestrel, e due volte di più nelle prime 72 ore. Inoltre, la nuova pillola può essere assunta dalle donne fino a cinque giorni dopo il rapporto non adeguatamente protetto e quindi a rischio di gravidanza non desiderata.
Non solo, dal complesso degli studi effettuati su più di 4.700 donne è emerso anche che l’Ulipristal acetato è ben tollerato, con un profilo di sicurezza e tollerabilità sovrapponibile a quello della vecchia pillola anticoncezionale d’emergenza già in commercio.
Il farmaco richiede una ricetta medica non ripetibile. Prima della prescrizione il medico è tenuto a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente attraverso l’esito negativo di un test a base di beta Hcg. Test che la donna può effettuare anche con un semplice stick sulle urine reperibile nelle farmacie, come ha spiegato Gian Benedetto Melis, direttore della Clinica Ostetrica dell’Università di Cagliari, nel corso della conferenza stampa.
“L’Ulipistral acetato 30 mg è stato approvato dall’Ema come contraccettivo d’emergenza già nel maggio del 2009 e successivamente anche dalla Fda nell’agosto 2010 – ha ricordato Alberto Aiuto, amministratore delegato di HRA Pharma – in Italia ha ricevuto il via libera dell’Aifa l’8 novembre del 2011. Ad oggi è autorizzato in ben 39 Paesi (27 Ue, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Serbia, Croazia, Bosnia, Djibouti, Gabon, Israele, Singapore, Sud Corea e Stati Uniti), e già commercializzato in 28 Stati”.
La nuova pillola va assunta il prima possibile e non oltre le 120 ore dal rapporto non protetto o anche dopo l’uso di un altro metodo contraccettivo non adeguatamente utilizzato (ad esempio quando la donna ha dimenticato di assumere 2-3 o più pillole anticoncezionali, c’è stato un distacco del cerotto, la rottura di un preservativo) e nei casi in cui si sia registrata una violenza sessuale. Non può quindi, e non deve mai, sostituire un metodo contraccettivo di routine.
Non è quindi la classica pillola anticoncezionale né un abortivo. Come ha sottolineato l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la contraccezione di emergenza agisce evitando il concepimento e non ha effetti abortivi. Il meccanismo d’azione principale di Ulipristal acetato 30 mg è, infatti, quello di inibire o ritardare l’ovulazione, come si legge anche in un
documento redatto dalle società scientifiche (SMIC, SIC con il supporto di Sigo) e recentemente pubblicato sui loro siti (www.sicontraccezione.it - www.smicontraccezione.it).
In sostanza riduce la possibilità di incontro dell’ovulo e degli spermatozoi, rendendo potenzialmente non fertile il rapporto a rischio. Non solo, se assunto immediatamente prima dell’ovulazione, può essere ancora in grado di posticipare la rottura del follicolo.
“Il rischio di una gravidanza indesiderata – ha affermato Melis –, come è emerso in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista
The Lancet, si riduce di ben 2/3 nel caso di assunzione di Ulipristal acetato rispetto a levonorgestrel nelle prime ore dal rapporto non protetto (0-24 ore) e della metà, nel caso di assunzione nei primissimi giorni (0-72 ore)”.
Inoltre, ha aggiunto Melis: “Ulipristal acetato riesce ad agire sull’ovulazione anche quando la fase di innalzamento del LH, quel segnale che manda il nostro corpo per scatenare il fenomeno dell’ovulazione, è già cominciata (24-36 ore prima) a differenza della classica pillola a base di Levonorgestrel che anche lei può bloccare l’ovulazione certo, ma solo nel caso non sia già iniziata la salita dell’ormone LH (quindi circa a 48-52 ore prima). Il nuovo farmaco si è poi mostrato efficace fino a 120 ore dal rapporto non protetto. Ecco perché definirei questa nuova pillola un potente velocista che ha però anche la forza del maratoneta”.
“La contraccezione d’emergenza – ha commentato Francesca Merzagora, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da) – è un presidio di prevenzione validato e conosciuto. Non deve essere quindi considerato come un farmaco per donne ‘poco attente’, ma una soluzione per quelle donne che hanno un bisogno urgente di protezione o che hanno vissuto un evento ad alto rischio e chiedono quindi aiuto al proprio medico per una procreazione responsabile. Poter offrire alla donna, un’ultima possibilità per ridurre, non azzerare certo, il rischio di gravidanza indesiderata è un’operazione di civiltà”.
Non solo, ha aggiunto Merzagora “la richiesta di contraccezione d’emergenza può essere vista come un’opportunità per parlare di prevenzione contraccettiva stabile e di pianificazione familiare anche a quelle donne che non hanno ancora fatto una loro scelta a riguardo. Non dimentichiamo che nel nostro Paese manca purtroppo, a livello nazionale, un progetto organico e strutturato di educazione alla sessualità, alla salute riproduttiva e alla contraccezione”.
30 marzo 2012
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