Apnee notturne. Donne sottovalutate e sottotrattate
di Marilynn Larkin
Le donne che soffrono di apnee ostruttive del sono rischiano di essere sottodiagnosticate e, conseguentemente, non trattate in modo adeguato. Tutto dipende dalle linee guida che si prendono in considerazione, secondo le quali la prevalenza della patologia nel sesso femminile può essere caratterizzata da una percentuale residuale o da un’altra ben più ampia
09 DIC -
(Reuters Health) – Secondo uno studio condotto da ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston, gli attuali criteri per l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) “oscurano” la sua prevalenza nelle donne e probabilmente determinano un sotto-trattamento delle pazienti. Da quando l’OSA è stata definita, dalle attuali linee guida Medicare, come un minimo di 15 eventi di apnea-ipopnea con desaturazioni di almeno il 4% (AHI4P) all’ora, la prevalenza negli uomini è del 92% più elevata rispetto alle donne.
Se invece si includono desaturazioni del 3% e risvegli per eventi respiratori – come indicano le linee guida dell’American Academy of Sleep Medicine – si riduce di molto la differenza tra i due sessi. Durante la fase REM del sonno, l’OSA risulta simile in uomini e donne, a prescindere dai criteri sulla desaturazione.
“Siamo rimasti sorpresi dal fatto che la gravità dell’apnea notturna fosse quasi identica in uomini e donne durante la fase REM del sonno”, dice
Susan Redline, autrice principale dello studio.”I risultati indicano che le linee guida dovrebbero includere livelli più bassi di desaturazione (3%) per rilevare apnee e ipopnee così da non sottostimare la malattia nelle donne”.
Lo studio
Il gruppo di ricerca ha analizzato i dati relativi a una polisonnografia eseguita su 2.057 partecipanti a uno studio multietnico sull’aterosclerosi. L’età media era 68,5 anni e per il 54% si trattava di donne. Come riportato nell’articolo pubblicato dalla rivista Sleep, quando l’OSA è stata definita come almeno 15 AHI4P all’ora, è stata rilevata nel 41,1% degli uomini e nel 21,8% delle donne.
Ma quando sono stati aggiunti gli eventi con almeno il 3% di desaturazione o i risvegli, la media stimata secondo l’indice di apnea-ipopnea (AHI) è aumentata dell’83,7% (da 10,4 a 19,1) nelle donne, ma solo del 64,2% (da 17,6 a 28,9) negli uomini. Durante la fase REM del sonno, è stata osservato un valore AHI4P ≥15/h nel 57% delle donne e degli uomini. Tuttavia, durante il sonno non REM (NREM), l’AHI4P negli uomini era 2,49 volte più diffuso che nelle donne. Queste ultime hanno anche mostrato una minore collassabilità delle vie aeree e una soglia inferiore di risveglio durante il sonno NREM.
“Sulla base di questi risultati, analizzeremo se diversi trattamenti per l’apnea del sonno (CPAP, farmaci, ecc.) hanno un’efficacia diversa in uomini e donne”, concludono i doricercatori.
Fonte: Sleep
Marilynn Larkin
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
09 dicembre 2019
© Riproduzione riservata
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