EADV/ Psoriasi: conosciuta ma decisamente sottotrattata. E i pazienti vivono in preda all’ansia
di Maria Rita Montebelli
Sono i risultati scaturiti da due studi presentati a Madrid dove in questi giorni è in corso il 28° congresso dell’EADV. Oltre la metà dei soggetti con psoriasi non segue alcun trattamento, mentre tra quelli trattati, il 49% non riscontra benefici dal trattamento e il 29% lamenta un eccesso di effetti indesiderati. I tre quarti dei soggetti con manifestazioni psoriasiche in fase acuta infine affermano di soffrire di un disturbo d’ansia che in uno su tre è in forma grave.
12 OTT - Cinque anni in media per ricevere la diagnosi e una percentuale incredibile di pazienti sottotrattati. E’ il desolante panorama delle persone affette da psoriasi dipinto da uno studio tedesco su 650 pazienti appena presentato al congresso EADV (
European Academy of Dermatology and Venereology) in corso a Madrid.
Il 56% dei pazienti con psoriasi, estesa per oltre il 20% della superficie corporea ha dichiarato di non essere al momento seguito da un medico e quindi di non seguire alcun trattamento. Ma c’è di più. Metà dei pazienti in trattamento afferma di assumere farmaci che non hanno alcun impatto sulla loro condizione (49%) o che sono gravati da troppi effetti indesiderati (29%).
Nove soggetti su 10 di quelli intervistati erano affetti da psoriasi a placche, localizzata soprattutto a livello dei gomiti e della testa. Questa patologia può però interessare anche aree molto più critiche quali la regione perianale e i genitali, fatto questo che rappresenta un ostacolo ancora più grande alla comunicazione col medico e alla prescrizione di una terapia realmente incentrata sui bisogni del paziente.
“Nonostante la psoriasi sia una patologia molto conosciuta – commenta
Maximilian Schielein, primo autore di questa ricerca, del dipartimento di Dermatologia e Allergologia, Technical University, Monaco di Baviera (Germania) – una percentuale importante di pazienti rimane sotto trattata. E’ importante che i medici dedichino più tempo ai pazienti e prescrivano un trattamento appropriato a quelli non soddisfatti dalla terapia in atto. E’ bene anche non dimenticarsi di quei pazienti che, delusi dalla terapia, hanno abbandonato il trattamento e smesso di vedere il medico. E’ essenziale riagganciarli e i medici hanno il dovere di assicurare a tutti i pazienti affetti da psoriasi un trattamento ottimale”.
Un altro studio, presentato a Madrid da
Valeriia Matiushenko (Institute of Dermatology and Venereology of National cademy of Medical Sciences of Ukraine) durante il congresso dell’EADV, ha dimostrato che il 77% dei soggetti con psoriasi in fase acuta presenta un disturbo d’ansia, contro il 19% della popolazione generale. Andando a valutare in dettaglio il grado di questo disturbo d’ansia i ricercatori hanno riscontrato che nel 33% dei pazienti è presente in forma grave, nel 44% in forma intermedia e nel 23% in forma lieve.
Questi risultati sottolineano l’importanza del porre in essere programmi multidisciplinari per la diagnosi e il trattamento della psoriasi, che includano anche specifici interventi psico-sociali all’interno del programma di trattamento per migliorare il decorso della patologia e la sua prognosi a lungo termine.
La psoriasi, una patologia cutanea non trasmissibile, interessa almeno 100 milioni di persone nel mondo. le cause sono sconosciute anche se di certo sistema immunitario e genetica giovano un ruolo importante.
Maria Rita Montebelli
12 ottobre 2019
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