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Anziani. Obesità a lungo termine e rischio demenza

di Lisa Rapaport

Obesità a lungo termine e demenza sembrano essere legate, anche se la persona obesa, in età avanzata, ha perso i chili di troppo ed è rientrata in una condizione di buona salute. La perdita di peso prima della diagnosi di demenza, dicono i ricercatori, potrebbe mascherare la connessione tra obesità e declino cognitivo

08 MAR - (Reuters Health) – Gli anziani sani, che sono stati obesi per anni, possono essere a maggior rischio di sviluppare demenza rispetto ai loro coetanei non in sovrappeso. È quanto suggerisce uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Exeter, nel Regno Unito. 
 
I ricercatori hanno seguito due gruppi di anziani senza demenza di età compresa tra 65 e 74 anni per un massimo di 15 anni. Un gruppo, considerato sano, includeva 257.523 non fumatori che non avevano cancro, insufficienza cardiaca o problemi di salute cronici multipli; un altro gruppo di 161.927 anziano, considerati non in salute, fumava o aveva gravi problemi cronici.

I risultati
Nel corso del primo decennio di indagine, le persone sane che erano obese o in sovrappeso avevano meno probabilità di sviluppare demenza rispetto alle persone sane normopeso. Ma successivamente, l’obesità era associata a un rischio maggiore di demenza del 17%. “Sul lungo termine, essere obesi era sicuramente associato ad un aumento dei rischi di demenza”, sottolinea l’autore senior, David Melzer.

Nello studio, 9.774 persone nel gruppo “sano” sono state diagnosticate con demenza. Poco più della metà dei pazienti con demenza aveva perso almeno 2,5 kg durante il decennio precedente alla diagnosi. “La perdita di peso prima della diagnosi di demenza potrebbe mascherare la connessione tra obesità e declino cognitivo – osserva Melzer – La Malattia di Alzheimer può svilupparsi lentamente fino a 20 anni prima della diagnosi. Lo stesso vale per il danno alle arterie nel cervello, che contribuisce anche alla demenza. Questo lento sviluppo della demenza rende difficile separare i fattori di rischio reali dagli effetti della malattia”.

In uno studio separato, anche i ricercatori guidati da Alexander Allen della London School of Hygiene and Tropical Medicine hanno esaminato la connessione tra sovrappeso e demenza, mettendo in dubbio l’idea che l’obesità sia protettiva. I ricercatori hanno analizzato il legame tra il grasso in eccesso nella mezza età e il rischio di morte per demenza nei successivi 40 anni in circa 19.000 impiegati di sesso maschile coinvolti in uno studio a lungo termine sulla salute.

Hanno scoperto che la perdita di peso nell’arco di 30 anni, a partire dalla mezza età, era associata ad un aumentato rischio di demenza in età avanzata. Avere il grasso in eccesso nella vecchiaia, tuttavia, era legato ad un minor rischio di demenza.

Fonte: Agen Ageing 2019

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

08 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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