Tumori. Cremona e New York fanno rete. Pazienti ‘condivisi’ su genetica, tecnologia e cure innovative
Al via il progetto italo-americano MOzART con lo Sloan Kettering Cancer Center di New York. Al centro vi sono 50-70 donne affette da forme gravi di tumore del seno e circa 20 con altri tumori solidi selezionati. Obiettivo del progetto è analizzare nel dettaglio il profilo genetico del tumore grazie alle tecnologie all’avanguardia al fine di offrire protocolli terapeutici innovativi e di precisione, condivisi dal pool di esperti italo-americani, attuabili su territorio italiano.
27 NOV - Un’‘orchestra’ italo-americana molto speciale unisce da oggi non musicisti ma risorse cliniche, tecnologiche e umane per perfezionare, in pazienti oncologici italiani, la diagnosi genetica di tumori ed offrire una ‘second opinion’ su cure e terapie di precisione, più efficaci e migliorative della qualità della vita e della sopravvivenza. Si parte con il tumore del seno, per poi allargarsi ad altri tipi di tumore.
Sono gli obiettivi di MOzART, il progetto dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale (ASST) di Cremona, con il supporto anche dell’Università di Trieste, e il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. Quest’ultimo condividerà con l’ASST di Cremona, impegnata nella selezione di pazienti con malattia metastatica all’esordio o morfologicamente strana o in ripresa di malattia dopo un periodo medio di 2-3 anni di buona risposta terapeutica, uno scambio di know-how nell’ambito dell’assistenza clinica oncologica e della ricerca clinica e traslazionale oncologica. Si tratta di uno dei più importanti programmi di partnership internazionale realizzati in Lombardia e in Italia.
Un progetto che dimostra non solo la capacità della Regione Lombardia di supportare le iniziative del territorio, ma anche di come diffidenza e preconcetti nei confronti di centri considerati ‘piccoli’ siano del tutto infondati. Il programma consentirà un interscambio costante tra clinici, ricercatori americani e italiani, e vedrà la collaborazione anche dell’American Chamber of Commerce in Italy. Il progetto MOzART, prende ufficialmente il via oggi, interesserà circa 50-70 donne con tumori femminili di diversa natura afferenti alle due strutture italiane, e altre 10-20 pazienti con tumori solidi attentamente selezionati. L’auspicio, dopo la messa a punto iniziale, è di estenderlo anche ad altre patologie, non solo oncologiche.
“Il ‘Progetto MOzART’, condiviso dalla ASST di Cremona, dall’Università di Trieste e dal MSKCC – dichiara
Daniele Generali, professore associato in oncologia medica al Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute dell’Università degli Studi di Trieste convenzionata con l’ASST di Cremona – intende rispondere a due obiettivi: migliorare l’analisi genetica e genomica del tumore tracciata, grazie alle tecnologie avanzate condivise tra ASST di Cremona e MSKCC, su 500 geni specifici al fine di conoscere la migliore risposta terapeutica e su questa definire un percorso di cura iniziale o una Second Opinion ‘di precisione’ di qualità, secondo protocolli internazionali condivisi, che il paziente italiano potrà attuare sul suolo nazionale”.
“Nel progetto – spiega
Maurizio Scaltriti, professore di biologia molecolare al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York – il nostro Centro metterà a disposizione strumentazioni e tecnologie d’avanguardia in grado di analizzare 500 geni specifici di malattia e la loro risposta ai trattamenti ma anche l’expertise ‘sul pezzo’ tumorale di oncologi e ricercatori del nostro centro. Il progetto si articola in due fasi: l’invio al MSKCC di un campione di tessuto prelevato da un paziente oncologico italiano, seguita dall’analisi genetica e molecolare del tumore, e la successiva discussione collegiale, in funzione delle nuove informazioni emerse, di clinici italiani e americani per la profilazione del miglior approccio terapeutico, secondo protocolli di cura internazionali condivisi, ma attuabili per il paziente italiano sul territorio nazionale”.
“Il Progetto MOzART – aggiunge Generali – coinvolgerà dapprima circa 50-70 donne, afferenti alle strutture di Cremona e Trieste, con tumori femminili di diversa natura ma prevalentemente casi di tumore al seno complessi (metastatici all’esordio, morfologicamente anomali o non rispondenti ab-initio alla terapia) e altri 10-20 pazienti con tumori solidi, attentamente selezionati. L’obiettivo è scovare i talloni di Achille di questi tumori e metterli KO con la combinazione delle migliori terapie attualmente disponibili, grazie a un lavoro sinergico fra il MSKCC, che analizzerà geneticamente i campioni di tessuto inviati dalle strutture italiane, e la successiva discussione fra il pool di esperti americani e italiani per la definizione dell’approccio terapeutico più adeguato alle nuove caratteristiche tumorali emerse”.
“Questa collaborazione – precisa
Simone Crolla, Consigliere Delegato di American Chamber of Commerce in Italy – mostra al mondo quanto di meglio l’Italia, e in particolare Regione Lombardia, ha da offrire. Regione Lombardia rappresenta degnamente un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale, che in quanto a competenze medico-sanitarie ha poco da invidiare ai principali competitors. Per restare competitivi è però necessario sviluppare adeguate politiche volte a migliorare e potenziare le infrastrutture, gli investimenti in R&D e, soprattutto, le università. Dobbiamo garantire, come Paese, un efficace sostegno alla formazione e all’inserimento di giovani altamente qualificati nel mondo del lavoro, offrendo loro un futuro stabile e di continuità nelle loro ricerche e professioni.”
“In medicina – spiega
Camillo Rossi, direttore generale dell’ASST di Cremona – l’autoreferenzialità non è la cura, non equivale a sicurezza, non significa prepararsi al futuro. Il progetto MOzART è, invece, la testimonianza di un lavoro intenso di relazioni professionali, svolto dal 2016 ad oggi. Creare le condizioni indispensabili per la crescita professionale e culturale degli operatori sanitari in ambito oncologico; sviluppare il potenziale diagnostico-terapeutico di un territorio, quello Cremonese, per sua natura definito periferico, sono stati gli obiettivi propulsori che hanno favorito l’arrivo della meta. MOzART – aggiunge Rossi – rappresenta, inoltre, un ulteriore passo in avanti per il consolidamento della presenza di ASST di Cremona all’interno della Rete Oncologica Lombarda, anche in previsione del futuro sviluppo del Cancer Center, progetto in itinere che sta prendendo forma attraverso azioni sempre più concrete tese a ridisegnare un’intera area dell’Ospedale di Cremona (4° piano) attraverso l’accorpamento in un percorso unico di prevenzione, diagnosi e cura delle specialità oncologiche presenti in azienda”.
Il Progetto MOzART non richiede nazionalità o un passaporto americano: la second opinion verrà fornita a qualunque paziente italiano che rientri nel programma, senza costi ‘americani’ aggiuntivi come la stipula di una assicurazione americana, nel rispetto del diritto alla cura, la migliore possibile. L’auspicio, una volta messo a punto, è poterlo estendere a un numero maggiore di pazienti e a patologie di diversa natura, non solo oncologica, evitando al paziente italiano migrazioni all’estero.
Il Programma MOzART ha consentito anche al Dipartimento Universitario Clinico di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM) dell’Università degli Studi di Trieste, diretto dal Prof Nicolò De Manzini di risultare vincitore del Dipartimento di Eccellenza al MIUR. “È un riconoscimento – conclude Generali – che rafforza e valorizza l’eccellenza della ricerca applicata alla clinica e permette di scrivere ancora qualcosa in più nell’assistenza sanitaria integrata rivolta ai pazienti oncologici. Il DSM ha sempre supportato le collaborazioni tra professionisti ad ogni livello e l’accordo che lo vede coinvolto con il MSKCC di NY non fa altro che rafforzare la sua missione istituzionale accademica e di internazionalità con partnership prestigiose che con il progetto in atto si rendono concrete per i malati di cancro".
27 novembre 2018
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