Tumore del seno. Parte dall’Italia progetto per studiare un nuovo trattamento di ormonoterapia
Il driver sarà l’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, centro di eccellenza nella cura del tumore del seno, dove partirà a breve un progetto europeo di ricerca traslazionale, condotto con l’Università di Monaco (Germania) e finanziato da AIRC, per studiare un nuovo trattamento di ormonoterapia, in sostituzione alla chemioterapia, senza perdere in efficacia. Ma non solo, il nostro Paese sarà anche al centro di un progetto per una ‘rete mondiale’ per la ricerca.
26 OTT - Parte dall’Italia, dall’ospedale di Novara, centro di eccellenza nella cura del tumore del seno, la rete mondiale con i maggiori istituti europei e internazionali, quali l’Institut Curie di Parigi, il VHIO (Vall d’Hebron Institute of Oncology) di Barcellona, l’Università di Monaco in Germania, gli americani Memorial Sloan Kettering Cancer Centre di New York e il MD Anderson Cancer Centre di Houston.
“Perché deve finire l’era del ‘turismo sanitario’ – si legge in una nota - all’estero o verso le grandi città, alla ricerca di nuove e migliori cure. E deve finire sia per le 500 donne del novarese che ogni anno ricevono una diagnosi di tumore al seno e per le 4 mila pazienti già in trattamento, sia per tutte le donne di ogni parte d’Italia. Tutte potranno essere curate in Italia, al reparto di Oncologia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara come in altri centri di eccellenza, esattamente come in America o in Europa, usufruendo cioè di protocolli di cura avanzati, innovativi, ‘uniformati’ e condivisi dai centri di riferimento internazionale per il trattamento del tumore del seno, di qualsiasi natura e stadio”.
Ma non solo: perseguendo la filosofia del ‘si cura meglio dove si fa ricerca’, all’Ospedale di Novara parte un progetto europeo di ricerca traslazionale sul tumore del seno, guidato e coordinato da
Alessandra Gennari, professore associato di oncologia dell’Università del Piemonte Orientale, che dirige la Struttura Complessa di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera di Novara.
“Il progetto – si spiega nel comunicato - , che ha ricevuto anche un finanziamento di AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), condotto in collaborazione con l’Università di Monaco (Germania), punta a scovare delle nuove chiavi ‘selettive’ per identificare, fra le donne affette da malattia avanzata e con recettori ormonali positivi, coloro che potranno trarre un beneficio reale e importante dall’ormonoterapia, ovvero con il risparmio di chemioterapie e gli effetti collaterali associati. Senza tuttavia trascurare la ‘sostenibilità’ della cura, cioè i trattamenti migliori scelti in funzione della natura del tumore e nel rispetto sia di un efficace equilibrio costo/beneficio sia del contenimento della spesa per il sistema sanitario nazionale. Cure innovative, avanzamenti nella ricerca di biologia molecolare nel tumore al seno, tollerabilità e sostenibilità terapeutica, ma anche cardioncologia e oncogeriatria sono alcuni temi al centro del congresso “Innovators in Breast Cancer”, in corso a Baveno, e prima edizione di un appuntamento che avrà cadenza annuale e che radunerà i massimi esperti internazionali a confronto sullo stato dell’arte e gli orizzonti futuri nel trattamento del tumore del seno”.
“Novara è solo un piccolo grande esempio di migliaia di situazioni simili, che ci ha aiutato a capire a fondo un problema diffuso in tutta Italia e non solo – dichiara la prof. Gennari –. Fare ‘network’ con i migliori centri internazionali è dunque la prima risposta a tutte le donne, e deve essere un obiettivo prioritario nel trattamento del tumore al seno come di ogni altra patologia oncologica. Perché creare ‘alleanze terapeutiche’ strategiche consente a noi clinici di offrire alle nostre pazienti le cure più avanzate, presenti in un panorama internazionale per le differenti tipologie di tumore al seno, garantendo loro anche la certezza di ricevere una ‘uniformità’ di trattamento, ovvero la stessa terapia sia che essa venga eseguita in Italia o all’estero”.
Una opportunità di cui potranno beneficiare 500 donne del novarese che ogni anno ricevono una diagnosi di tumore al seno. Cosi come accadrà a molte donne lontane dalle grandi città.
“In linea con l’obiettivo di fare rete internazionale – continua la prof. Gennari – a Novara sta anche partendo un progetto europeo di ricerca traslazionale, di cui il nostro centro è capofila insieme al dipartimento dell’Università di Monaco (Germania), guidato da una delle grandi esperte mondiali,
Nadia Harbeck, e finanziato da AIRC. Lo studio, grazie anche a una nuova metodica PET e a un tracciante innovativo in uso presso la nostra divisione di Medicina Nucleare, punta a selezionare e identificare le pazienti con malattia avanzata e recettori ormonali positivi che potranno trarre un reale beneficio dall’ormonoterapia, senza ricorrere alla chemioterapia, con un sensibile impatto sulla riduzione degli effetti collaterali e sul miglioramento della qualità della vita”.
“Siamo in un’epoca di profonde innovazioni nel campo dell'oncologia mammaria – conclude il dottor
Filippo Montemurro, Co-direttore del Congresso e Direttore della Divisione di Oncologia Investigativa e Clinica dell’ Istituto di Candiolo, FPO-IRCCS (TO) – tra queste l’immunoterapia, la medicina di precisone che consente di adattare la terapia a misura del singolo paziente e della natura del tumore, la cura del tumore della mammella nel paziente anziano, fino all’attenzione alla sostenibilità terapeutica. Oltre alle ricadute positive sulla curabilità della malattia, molte di queste innovazioni introducono anche possibili controversie relative, ad esempio, all'applicabilità nella pratica clinica di tutti i giorni. Il Congresso ha, dunque, il duplice scopo di presentare agli oncologi l’innovazione e l’aggiornamento scientifico nel tumore del seno e di mettere a confronto i massimi esperti mondiali in questa specifica patologia su tematiche condivise e di controversia al fine di tracciare un attento profilo dello stato dell’arte nel trattamento e cura del tumore del seno, con uno sguardo al futuro”.
26 ottobre 2018
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