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Simit: “Vaccini e profilassi gli unici mezzi a disposizione per debellare meningite e malaria”


A conclusione delle due importanti giornate mondiali dedicate alla meningite e alla malaria, Massimo Galli presidente Societa Italiana Malattie Infettive e Tropicali fa il punto della situazione in Italia. In Italia sono 940 i casi di malattia invasiva pneumococcica contro i 178 casi di malattia invasiva meningococcica. Inoltre dal 2011-2015 si sono verificati 3.633 casi di malaria, quasi tutti d’importazione.

27 APR - Vaccini e profilassi unici rimedi contri la meningite e la malaria. In Italia sono 940 i casi di malattia invasiva pneumococcica contro i 178 casi di malattia invasiva meningococcica. Inoltre dal 2011-2015 si sono verificati 3.633 casi di malaria, quasi tutti d’importazione.
 
“La grande varietà degli agenti patogeni che possono essere causa di meningite - spiega il presidente della Simit Massimo Galli, a conclusione delle due importanti giornate mondiali dedicate alla meningite e alla malaria – ci dice che i vaccini sono necessari a prevenire la malattia anche se non per tutte le cause di meningite esiste una prevenzione vaccinale.”
 
Nel 2016 sono stati registrati in Italia 940 casi di malattia invasiva pneumococcica contro 178 casi di malattia invasiva meningococcica. L’incidenza per gruppo di età della malattia invasiva pneumococcica è maggiore dopo i 64 anni, fascia di età nella quale si verifica anche il maggior numero di casi. 
 

“Attualmente la vaccinazione contro lo pneumococco è prevista gratuitamente per coloro che presentano fattori di rischio e al compimento dei 65 anni. Nonostante questo - continua Galli - la copertura vaccinale è tuttavia ancora molto insoddisfacente e permangono importanti lacune organizzative in alcune Regioni perché possa essere effettivamente garantita. I vaccini per il meningococco (quello contro il meningococco B e quello contro il meningococco A,C,W,Y) sono fortemente raccomandati nei bambini e nelle persone a rischio”.

Secondo le stime dell’organizzazione Mondiale della Sanità, durante il 2016 nel mondo si sono verificati 216 milioni di casi di malaria, con 445 mila decessi.
 
“Il costo umano, economico e sociale della malaria è enorme – continua Massimo Galli - e l’eventualità di disporre di un vaccino efficace almeno per uno dei parassiti malarici non può ancora definirsi prossima, nonostante gli sforzi prodotti da vari gruppi di ricerca. Per questa malattia deve essere ribadita la raccomandazione di assumere correttamente la profilassi secondo le indicazioni degli uffici sanitari a chi si reca in zone malariche. Chi presenta una febbre al ritorno da un’area malarica è necessario che si presenti a un ospedale per l’esecuzione delle procedure diagnostiche che possano escludere la presenza di un’infezione da Plasmodi. Va ricordato che la malaria da P.falciparum può avere un decorso molto grave e talora mortale, specie nelle persone al primo incontro con un parassita malarico, come possono essere i turisti europei in viaggio in Africa. Va infine ricordato che le anofele dell’Africa occidentale hanno un indice antropofilico molto alto, cioè pungono quasi esclusivamente l’uomo, il che facilita particolarmente la trasmissione della malaria”.
 

27 aprile 2018
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