Supplementi dietetici e a base di erbe: è allarme epatotossicità
di Maria Rita Montebelli
Sono sempre più popolari e fanno registrare in tutte le parti del mondo un boom nelle vendite. Ma i supplementi dietetici e a base di erbe non sono sempre così efficaci, né tanto meno così innocui come i loro claim farebbero supporre. E di fronte all’aumento esponenziale dei casi di epatotossicità indotti dai supplementi assunti in maniera scriteriata e spesso inutile, Lancet Gastroenterology and Hepatology lancia l’allarme. Diretto ai medici, ma soprattutto ai consumatori.
06 MAR - Tra gli addetti ai lavori è allarme supplementi dietetici e prodotti a base di erbe. E questa volta è un editoriale di
Lancet Gastroenterology and Hepatology a tornare sull’argomento, visto il
boom dei supplementi che promettono di rivitalizzare, ridare vigore, ringiovanire e chi più ne ha più metta. In realtà, al di là del fatto che tutti questi clamorosi risultati sulla salute sono lungi dall’essere scientificamente provati, gli esperti si preoccupano dei possibili effetti collaterali, in particolare della possibile tossicità epatica, di queste miscele di estratti di origine vegetale.
Utilizzatori di supplementi in crescita in tutto il mondo
Non esistono dati certi sul numero dei consumatori di questi prodotti, ma recenti ricerche suggeriscono che
ad utilizzarli con regolarità sarebbe 1 cittadino europeo su 5 e 1 americano su 2.
Un’altra indagine ha evidenziato che negli Usa
3 sopravvissuti ad un tumore su 4 fanno uso di supplementi dietetici per ‘stimolare il sistema immunitario e aiutare a prevenire le recidive di cancro’, pensano i pazienti. E gli USA si confermano la patria indiscussa dei supplementi, visti anche i dati di mercato.
Le vendite in questo Paese sono passate dai 7 miliardi del 1994 ai 37 miliardi di dollari del 2014.
Perché la gente li compra
Il loro successo è spiegato dal fatto che il canto delle sirene dei supplementi dietetici e a base di erbe non conosce limiti: le promesse di benefici vanno dalla perdita di peso, alla riduzione dello stress e della depressione, al miglioramento della salute in generale, ad un aumento delle energie e del vigore fisico. A questo si aggiunge che non richiedono una prescrizione medica, che hanno un costo in genere ragionevole e che la gente, assumendoli a manciate tutte le mattine, ha l’impressione di prendersi buona cura della propria salute. C’è poi l’incredibile e intramontabile fascino della
parola ‘naturale’ che sta lì a garantire, nell’immaginario collettivo, la sicurezza del prodotto.
Il problema del non sapere cosa si sta prendendo e del non comunicarlo al medico
E questo autorizza la gente a non parlarne con il proprio medico o a segnalare che sta prendendo un qualche supplemento del quale però ignora i contenuti. Impossibile in questo modo per un medico valutare un effetto collaterale in quanto tale, per non parlare delle possibili interazioni con i farmaci ‘veri’ assunti dal paziente.
In aumento i casi di epatotossicità da supplementi in tutto il mondo
Eppure l’assunzione di questi prodotti, proseguono gli autori dell’editoriale, non è scevra da rischi. Negli ultimi anni stanno ad esempio aumentando le segnalazioni di epatotossicità correlate all’assunzione dei supplementi dietetici o a base di erbe.
Nel periodo 2013-2014 ben il 20% di tutti i casi di epatotossicità indotti da farmaci negli Usa sono stati ricondotti all’uso di supplementi (rispetto al 7% nel periodo 2004-2005). Il dato per la Spagna, per il periodo 2010-2013 si attesta sul 13% del totale dei casi di epatotossicità. Ben più seria è la situazione in oriente, dove a Singapore e in Corea del sud le stime di parlano di un 70% di casi di epatotossicità da supplementi sul totale di quelli farmaco-indotti.
I danni epatici da supplementi alimentari o a base di erbe possono essere drammatici
C’è poi un altro aspetto che si sta delineando all’orizzonte. L’epatotossicità da supplementi, produce dei danni potenzialmente molto pericolosi. Secondo i dati del registro spagnolo DILI i fenomeni di epatotossicità associati all’uso di supplementi sono caratterizzati da un rialzo delle transaminasi particolarmente importante e dunque correlato ad esiti potenzialmente severi. Insomma è più facile morire o dover ricorrere ad un trapianto epatico urgente per assunzione di supplementi dietetici che di anabolizzanti o di farmaci tradizionali.
Di fronte a questi dati, l’aumentato consumo da una parte, la gravità delle reazioni indesiderate dall’altra, gli autori dell’editoriale ritengono inderogabile lanciare
campagne educative e di awareness tra i consumatori e i medici. Ma chiedono anche che vengano
aumentati i controlli di qualità sui supplementi e un maggior rigore nel controllo di quanto riportato in etichetta alla voce ‘ingredienti’. Per non parlare del fatto che non dovrebbe essere tollerato l’uso di
claim non fortemente supportato da evidenze scientifiche.
L’erba, neppure quella del vicino, è sempre più verde o più sicura.
Maria Rita Montebelli
06 marzo 2018
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