Test clinici sugli animali. La posizione dell’Ema
L’Ema ha pubblicato il primo report sull’uso etico degli animali nei test clinici. L’obiettivo è quello di sostituire quanto prima possibile questi test con nuove metodologie. Nel frattempo, l’agenzia europea invita tutta la filiera a ridurre il ricorso ai test in vivo con animali. IL RAPPORTO EMA.
01 MAR - L’Ema ha pubblicato il primo report che fa il punto sulle attività messe in atto da Chmp e Cvmp (Committe for Medical Products for Verterinary Use) tra il 2016 e il 2017 per l’uso etico degli animali nei test clinici.
I principi perseguiti dai due organismi dell’agenzia europea sono sintetizzati nell’acronimo 3R: replacement (sostituzione), reduction (riduzione), refinement (minimizzazione dello stress animale).
Sebbene l’obiettivo sia quello di sostituire l’uso degli animali vivi nei test dei farmaci, il loro impiego è ancora necessario in alcune aree di ricerca. La legislazione europea prevede che i detentori dell’autorizzazione al commercio applichino i principi delle 3R in ogni fase dello sviluppo, della manifattura e dei test dei farmaci.
Alle attività descritte nel report sovraintende una commissione dedicata, composta da esperti del Cvmp e del Chmp, che vigila e informa i rispettivi organismi sull’efficacia e la sicurezza dello sviluppo dei farmaci che richiedono la conduzione di test su animali.
Il gruppo di lavoro ha redatto due nuove linee guida che sono state adottate sia dal Cvmp, sia dal Chmp, e sono state pubblicate dall’Ema.
Le linee guida mirano a incoraggiare la definizione di test alternativi e incoraggiano alla collaborazione nei trial. Ema pubblicherà ogni due anni un report sullo stato dell’arte.
01 marzo 2018
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