Generici a tutto gas in farmacia: nei primi nove mesi del 2017, aumento del 3,7% delle confezioni e del 6,5% del fatturato. Per la sola classe A incremento dell’1,9%
A fronte di questa crescita si registra invece un arretramento del mercato complessivo in farmacia (-0,4% a unità; -1,4% a valori) e in particolare dei brand a brevetto scaduto (-1,4% a unità; -2,6% a valori). I dati del Report Assogenerici sui trend del comparto sottolineano però che resta ancora molto alta la quota di ticket (817 milioni) versato come differenziale di prezzo dai cittadini che hanno preferito il brand al posto dell’equivalente. L’incidenza maggiore a livello regionale in Sicilia (14,3%, 83 milioni) e nel Lazio (14,2%, 103 milioni). IL REPORT ASSOGENERICI
19 DIC - Nei primi nove mesi del 2017 i farmaci equivalenti hanno rappresentato il 21,14% del totale del mercato della vendita al dettaglio (retail) a confezioni (canale farmacia) e l’11,87% a valori (Sell In - tutte le classi di farmaci), con una crescita dello 0,5% sia a volumi che a valori rispetto al 2016.
Il dato è contenuto nel Report sui trend del mercato italiano di settore da gennaio a settembre realizzato dal Centro Studi Assogenerici, che attesta a 1,57 miliardi (in prezzi ex factory) il valore delle vendite nel canale retail, con un giro d’affari concentrato essenzialmente in classe A che assorbe l’89,2% a volumi e il 77,1% a valori del mercato totale dei farmaci generici, per un totale di 1,2 miliardi.
Prosegue dunque la performance positiva evidenziata nei primi mesi dell’anno, a fronte dell’arretramento registrato dal totale del mercato farmaceutico retail (Classi A-C) (-0,4% a unità; -1,4% a valori) e dai brand a brevetto scaduto (-1,4% a unità; -2,6% a valori), il segmento dei farmaci generici cresce del 3,7% a volumi e del 6,5% a valori.
Il peso degli equivalenti sul mercato complessivo a volumi si attesta al 21,14%, a fronte del 25,01% dei farmaci patented e del 53,85% dei brand a brevetto scaduto, che continuano ad assorbire il 72% del mercato off patent a volumi in tutte le classi contro il 28% coperto dagli equivalenti.
Allo stesso modo, gli equivalenti sul mercato complessivo a valori sempre nel canale farmacia quotano l’11,87% del mercato totale, senza distinzione di classi, a fronte delle performance omogenee dei farmaci protetti (39,92%) e dei brand a brevetto scaduto (48,21%), mentre rappresentano – sempre a valori – il 20% del mercato fuori brevetto contro l’80% ancora detenuto dai brand a brevetto scaduto.
I consumi in classe A nei primi nove mesi del 2017
Per quanto riguarda i consumi di classe A nel periodo gennaio-settembre 2017 le confezioni rimborsate dal Ssn sono diminuite dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2016, con una flessione del 7,5% nell’area dei prodotti ancora coperti da brevetto. In crescita invece il segmento relativo ai farmaci a brevetto scaduto – in particolare degli equivalenti – che registrano una crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Coerentemente in diminuzione anche la spesa rimborsata dal Ssn, diminuita nei primi nove mesi dell’anno dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2016, con una flessione del 7,3% dei prodotti ancora coperti da brevetto (2.847 milioni contro i 3.072 milioni del periodo gennaio- settembre 2016) e una crescita complessiva del segmento dei prodotti a brevetto scaduto che per i generici-equivalenti ha fatto registrare un aumento del 4,6 per cento.
Consumi regionali in classe A
L’analisi dei consumi per aree geografiche conferma un robusto ricorso agli equivalenti nel Nord Italia, dove hanno rappresentato, nei primi nove mesi dell’anno in corso, il 35,2% del mercato a unità e il 24,5% a valori a fronte di una media Italia rispettivamente del 28,3% e 19,9%. Consumi decisamente inferiori al Centro (25,9% a unità e 18,4% a valori) e al Sud (20,8% a unità e 14,6% a valori).
Modello di best practice ancora una volta la provincia Provincia Autonoma di Trento, dove è off patent l’80,5% delle unità dispensate dal SSN e il generico assorbe il 41,6% del totale.
Seguono Lombardia (78,2%% e 37,6%), Emilia Romagna (81,0% e 35,1%), la Provincia Autonoma di Bolzano (78,3% e 33,9%). All’estremo opposto, fanalino di coda è la Basilicata, con una incidenza di off patent sul totale rimborsato SSN del 78,3%, ma con una quota di equivalenti del 18,8%.
Ammonta infine a 817 milioni la quota versata come differenziale di prezzo dai cittadini che hanno scelto di pagare di tasca propria per ritirare il brand al posto dell’equivalente: l’incidenza maggiore a livello regionale si registra in Sicilia (14,3% per complessivi 83 mln) e nel Lazio (14,2% pari a 103 milioni di euro). L’incidenza più bassa – e comunque in calo col passare dei mesi – in Lombardia, dove il differenziale versato di tasca propria dai cittadini quota il 10,8% della spesa regionale Ssn nel canale retail.
Canale ospedaliero
Nel canale ospedaliero, infine, nei primi nove mesi dell’anno i prodotti equivalenti hanno assorbito il 24,5% del mercato a volumi e il 5,8% del mercato a valori, performance decisamente contenuta a fronte della predominanza assoluta dei prodotti in esclusiva, titolari del 39,7% dei volumi e dell’87,2% del giro d’affari di settore.
19 dicembre 2017
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