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Warfarin avrebbe un effetto antitumorale

di Will Boggs

A beneficiare del trattamento con l'anticoagulante orale sarebbero soprattutto i pazienti che in trattamento per la fibrillazione atriale. E l'effetto sarebbe evidente specialmente contro tumore di prostata, seno e polmone

13 NOV - (Reuters Health) – Gli adulti in terapia con l'anticoagulante warfarin avrebbero una minore incidenza di tumori, almeno secondo i risultati di uno studio che ha analizzato i dati raccolti dal registro norvegese. E il tasso sarebbe inferiore soprattutto tra chi assume il medicinale per il trattamento della fibrillazione atriale. La ricerca, coordinata da James Lorens, dell'Università di Bergen, è stata pubblicato su JAMA Internal Medicine.

Lo studio
I ricercatori norvegesi hanno preso in considerazione 1,26 mln di adulti con più di 50 anni, di cui il 7,4% assumeva warfarin. Complessivamente, l'incidenza di tumori sarebbe stata del 16% più bassa tra chi era in terapia con l'anticoagulante rispetto a chi non assumeva questo farmaco. In particolare, per quel che riguarda i singoli tumori, chi usava warfarin avrebbe avuto un'incidenza inferiore del 31% del cancro della prostata, del 20% più bassa del cancro del polmone e del 10% inferiore di tumore del seno.

Considerando poi le sottotipologie di cancro del polmone, l'uso di warfarin sarebbe stato associato a un'incidenza inferiore del 20% di carcinoma polmonare non a piccole cellule e inferiore del 29% di tumore del polmone a piccole cellule. Quando, invece, sono stati presi in considerazione i sottogruppi di pazienti, quelli che assumevano il warfarin per la fibrillazione atriale avrebbero avuto un'incidenza inferiore del 38% di tumore, con incidenze significativamente più basse per tumore di prostata, polmone e seno, rispetto a coloro che non assumevano warfarin per il trattamento della fibrillazione atriale.

I commenti
“Studi preclinici hanno mostrato che il warfarin avrebbe un'attività antitumorale a dosi che non inibiscono la coagulazione - afferma Lorens - La nostra ricerca suggerisce che l'effetto antitumorale del warfarin non è correlato all'effetto anticoagulante, ma più che altro al meccanismo d'azione come antagonista della vitamina K”, ha spiegato l'esperto. L'ipotesi è che l'effetto antitumorale sia dovuto all'inibizione del signaling di GAS6-AXL, che potrebbe portare a una migliore sorveglianza da parte del sistema immunitario sul tumore precoce, secondo quanto suggerito dai ricercatori.

Mentre Rolf Brekken, dell'University of Texas Southwestern Medical Center, di Dallas, ha spiegato che “il warfarin è stato associato negli ultimi 50 anni a una riduzione delle metastasi nei pazienti affetti da tumore, anche se il perché di questo beneficio non è chiaro”.

Fonte: JAMA Internal Medicine

Will Boggs

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

13 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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