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In autunno il 25% delle italiane perdono il sorriso e la libido


Dal Congresso della Sigo, in corso a Palermo, emerge che il cambio di stagione manda in tilt le donne 4 volte più degli uomini con tristezza e calo del desiderio. La causa è in gran parte determinata da un basso livello di serotonina. La soluzione, secondo gli esperti, in un anticoncezionale con drospirenone, che agisce direttamente sul sistema nervoso centrale.

27 SET - Il “mal d’autunno” colpisce 12 milioni di italiane con disturbi dell’umore, insonnia, attacchi di fame e calo del desiderio. Il problema riguarda il 25% della popolazione e le donne sono 4 volte più vulnerabili degli uomini. Un 5% va incontro ad un vero e proprio Disturbo affettivo stagionale (Sad). La causa è in gran parte biologica, determinata da un basso livello di serotonina, il neurotrasmettitore “messaggero” cerebrale del buonumore, la cui concentrazione sembra ridursi nei periodi più freddi e con meno luce. “Le donne possono però contare su un’arma in più, per risolvere soprattutto i sintomi sessuali. Si chiama drospirenone, un progestinico contenuto nella pillola contraccettiva che agisce direttamente sul sistema nervoso centrale", spiega Vincenzina Bruni, Direttore della Sod di Ginecologia dell'infanzia e dell' Adolescenza del “Careggi” di Firenze .
 
Oltre all’efficacia anticoncezionale, ha dimostrato, dopo soli 6 mesi di assunzione, di favorire un aumento della libido, un miglior raggiungimento dell’orgasmo e una più alta frequenza di rapporti”. La ricerca di benefici aggiuntivi è l’ultima frontiera della contraccezione ormonale, oggi sempre più mirata a rispondere a 360° alle esigenze della donna. Nel Congresso nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) in corso a Palermo ampio spazio è dedicato a questo tema.
 
“È la soddisfazione che determina l’adesione ad un metodo anticoncezionale e influenza di conseguenza la salute sessuale delle nostre pazienti – afferma Anna Maria Paoletti, ordinario di Ginecologia e ostetricia dell'Università di Cagliari –. Recenti studi internazionali hanno, infatti, dimostrato come chi utilizzi estroprogestinici abbia complessivamente tassi di mortalità complessiva più bassi e goda di maggior benessere, anche psico-fisico”. La particolare vulnerabilità femminile agli sbalzi d’umore è legata alla ciclicità endocrina mensile, che la pillola regolarizza ma non altera. “Per le donne è molto importante riuscire a ridurre le fluttuazioni ormonali continuando a sentire il “ritmo” del proprio corpo – commenta Franca Fruzzetti, ginecologa della clinica universitaria dell’Ospedale S. Chiara di Pisa –. Questa esigenza è stata accolta con l’introduzione di una nuova formulazione a base di estradiolo, lo stesso estrogeno prodotto dall’organismo, e di dienogest. Questa permette di “mimare” il ciclo naturale con un buon impatto sulla qualità di vita e sulla sessualità”.
La promozione della contraccezione è una priorità per la Sigo che da anni vi ha dedicato il progetto educazionale “Scegli Tu” (maggiori informazioni su www.sceglitu.it) rivolto in particolare alle giovani. Tra i risultati più significativi vi è la progressiva riduzione del numero di interruzioni volontarie di gravidanza nel nostro Paese, anche nelle minorenni: nel 2009 il tasso di abortività è risultato pari a 4.4 per 1 000, era il 4.8 nel 2008. “Segnali positivi ma dobbiamo continuare ad impegnarci per sensibilizzare e informare – affermano Nicola Surico, presidente Sigo e Antonino Perino, Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Palermo e Presidente del Congresso –. Esiste, infatti, un rapporto inverso fra utilizzo di anticoncezionali e gravidanze nelle under18. Incentivarli è una misura preventiva che può evitare alla donna scelte difficili e che tutela la sua salute”.
La media italiana di utilizzo della pillola è fra le più basse in Europa (16.2%) con il Paese “tagliato” in due: al Nord la sceglie il 19% delle donne e vi sono pochi casi di mamme under 18 (666 nel 2009), al sud l’esatto opposto, appena il 9% usa la contraccezione ormonale e le “madri bambine” sono state 1.539. “La scelta degli estroprogestinici è raccomandata proprio nelle giovanissime – spiega la Bruni –. Una prescrizione mirata, capace di rispondere anche ad eventuali necessità estetiche, rappresenta la precondizione per un utilizzo prolungato e costante, la miglior tutela per le nostre ragazze”. “Oggi esiste un’ampia gamma di opzioni – aggiunge la Fruzzetti –, spetta al ginecologo indicare la più adatta in considerazione delle singole esigenze: più accurata è la personalizzazione, maggiore sarà l’adesione al trattamento, l’accettazione e la soddisfazione, anche della coppia. Per esempio, la minor durata delle mestruazioni, la ridotta quantità del flusso e il maggior benessere complessivo sono le caratteristiche che hanno decretato il successo della nuova pillola naturale in Europa e in particolare fra le italiane, che detengono il record di utilizzo nel continente”.
Grazie alla contraccezione ormonale orale si possono inoltre migliorare problemi come la sindrome premestruale, un disagio che peggiora proprio in autunno e in primavera. Colpisce circa una donna su 4 e per 53 su 100 compromette la vita intima. “Sembra vi siano presupposti simili fra questo disturbo e quello affettivo stagionale – commenta la Paoletti – . Non a caso, anche per i sintomi premestruali è particolarmente adatta la formulazione con drospirenone che prevede l’assunzione di 24 confetti ed una pausa di 4 giorni. Rispetto ad altri preparati, il rapporto tra concentrazioni di etinilestradiolo e progestinico e il regime esteso garantiscono maggior costanza ed effetto terapeutico, tanto che è stata riconosciuta dall’Fda americana l’indicazione terapeutica per questo problema”. La Sicilia detiene il record italiano di gravidanze nelle minorenni (613 sono diventate mamme nel 2009) e la pillola contraccettiva in regione è utilizzata dal 10,8% delle donne.
 
“Dobbiamo insistere nei programmi di educazione sessuale e nella promozione della contraccezione consapevole – concludono i presidenti del Congresso, Luigi Alio, Direttore U.O. Ginecologia ed Ostetricia del Civico di Palermo e Massimo Petronio, Direttore del Dipartimento salute della Donna e del Bambino dell’Asp provinciale di Palermo – un percorso che deve passare sempre più dall’integrazione università, ospedale e territorio. Ad esempio, attraverso il potenziamento della rete consultoriale, oggi in sofferenza, con 183 consultori pubblici e 10 convenzionati a fronte dei 250 che sarebbero necessari. Il nostro Congresso dedica grande attenzione a questi aspetti con un’intera sessione sulla contraccezione ormonale e un approfondimento sulle specificità delle donne immigrate, che oggi rappresentano la fascia più vulnerabile”

27 settembre 2011
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