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Osteoporosi. Bifosfonati protettivi negli anziani che assumono antinfiammatori steroidei

di Megan Brooks

Negli anziani ai quali vengono prescritti steroidi a dosaggi medio-alti, la somministrazione di alendronato (bifosfonato) previene la perdita di massa ossea e riduce il rischio di fratture dell’anca. Lo dice un nuovo studio su Jama

14 LUG - (Reuters Health) – L’alendronato nell’osteoporosi ridurrebbe il rischio di frattura dell’anca nei pazienti anziani che assumono dosaggi medio-alti di steroidi antinfiammatori come il prednisolone. I risultati di uno studio svedese di coorte retrospettivo sono stati pubblicati sulla rivista JAMA. La terapia orale con glucorticoidi può indurre una perdita della massa ossea molto rapida, aumentando così il rischio di fratture, osserva Mattias Lorentzon dell’Università di Goteborg.
 
“E' stato in precedenza dimostrato che l’alendronato riduce il rischio di fratture vertebrali nei pazienti che utilizzano glucorticoidi orali, ma non era stato approfondito quale fosse l'efficace di questa classe di farmaci nel prevenire le fratture all'anca, che sono le fratture osteoporotiche più gravi in quanto portando spesso alla disabilità e ad un aumento del rischio di morte prematura”, afferma Lorentzon.

Lo studio
Proprio a tal fine il team di ricerca ha analizzato 1802 pazienti ai quali era stato prescritto alendronato dopo almeno 3 mesi di prednisolone orale (5mg/d o di più) e 1802 pazienti che avevano assunto prednisolone senza alendronato. I partecipanti avevano in media 80 anni e il 70% erano donne. Dopo un follow up mediano di 1,3 anni, nel gruppo che aveva assunto alendronato si erano verificate 27 fratture dell'anca, contro le 73 fratture rilevate nel gruppo di pazienti non trattati con bifosfonati, corrispondenti a tassi di incidenza di frattura, rispettivamente, di 9,5 e 27,2 fratture per 1000 persone/anno, con una differenza di tasso assoluto di -17.6, secondo quanto riferito dai ricercatori.
 
Il trattamento con alendronato è stato associato ad un minor rischio fratturativo e in particolare la riduzione assoluta del rischio basata sul modello multivariabile di Cox è stata stimata al 4,1%. L’effetto protettivo dell’alendronato sulla frattura d’anca è stato osservato nei pazienti che assumevano prednisolone a medio e alto dosaggio e un più lungo periodo di assunzione dell’alendronato è stato associato ad un minore rischio di frattura dell’anca.

“Il prednisolone orale aumenta il rischio di frattura ed è un trattamento piuttosto frequente tra i pazienti anziani, ma pochi pazienti ricevono farmaci per l’osteoporosi al fine di prevenire le fratture - commenta Lorentzon - Il nostro studio sostiene l’uso dell’alendronato nei pazienti anziani che assumono prednisolone orale a dosi medio-alte, al fine di prevenire le fratture del femore”.

Fonte: JAMA

Megan Brooks

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

14 luglio 2017
© Riproduzione riservata

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