Disagio in gravidanza: allarme per una madre e un padre su dieci. Lo rileva una ricerca del Gemelli
Nelle forme più lievi la difficoltà ad adattarsi al nuovo ruolo di genitori riguarda la metà delle coppie. I risultati preliminari dello studio condotto presso la Psichiatria del Policlinico A. Gemelli saranno al centro del corso per offire a psichiatri, psicologi, ostetriche, ginecologi, infermieri gli strumenti per riconoscere e gestire il disagio nei neo genitori.
21 GIU - Esiste un disagio significativo nell’approccio alla maternità e alla paternità quantificabile nel 14% delle madri e nel 13% dei padri, ma si raggiunge il 40-50% se si considerano le forme più lievi. Questi dati, “che troppo spesso si trasformano in dolorosi e a volte tragici fatti di cronaca”, vengono evidenziati nei risultati preliminari di una recente ricerca sulla psicopatologia in madri e padri in gravidanza condotta presso l’UOC di Psichiatria della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, coordinata dal professor
Luigi Rinaldi, aggregato di Psichiatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. E saranno al centro del meeting dedicato a “L’approccio multidisciplinare alla maternità e alla psicopatologia perinatale” in programma domani al Policlinico.
“Il disagio si trasferisce nei neonati e nei bambini, figli di queste coppie in difficoltà – spiega il professor Rinaldi - con conosciute e gravi ripercussioni emotive che dureranno tutta la vita o a volte con vere e proprie esperienze di trascuratezza, abuso psicologico e/o fisico. È importante - continua lo psichiatra del Gemelli - sviluppare una cultura sul sostegno alla genitorialità e sugli interventi precoci di prevenzione del disagio in una società che sembra poco attenta. La finalità è quella di non arrivare alle forme eclatanti del disagio di madri, padri e figli, quelle che fanno notizia, quelle che purtroppo periodicamente – anche di recente - si sentono e si leggono sui quotidiani: mamme o padri che dimenticano i bambini nell’auto, mamme o padri che lasciano o gettano il neonato nei cassonetti, infanticidi; tutti questi drammatici ed eclatanti episodi spingono a interrogarsi e a immaginare di intervenire su più fronti e in più momenti con opportunità di accoglienza, ascolto e aiuto”.
Proprio nel quadro di questo scenario nasce il corso “L’approccio multidisciplinare alla maternità ed alla psicopatologia perinatale”, ideato e promosso da Lucio Rinaldi, coordinato dalla professoressa Sara De Carolis, aggregato di Ginecologia e Ostetrica all’Università Cattolica, che avrà inizio domani giovedì 22 giugno, dalle ore 9.30, nella hall del Policlinico A. Gemelli.
Al fine di fare “una profonda riflessione culturale e scientifica sul nascere nella nostra Società in cambiamento” si partirà con la proiezione del film documentario
“Il primo respiro”, vincitore del Cesar nel 2008, premio cinematografico francese assegnato annualmente dall'Académie des arts et techniques du cinéma, che racconta come viene affrontato il momento della nascita dalle differenti culture disseminate nel mondo: un "Giro del mondo delle nascite" che il regista,
Gilles de Maistre ha effettuato filmando la venuta al mondo di neonati americani, messicani, brasiliani, francesi, nigeriani, tanzaniani, indiani, vietnamiti, giapponesi e russi.
Introdurrà i lavori Enrico Zampedri, Direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. Interverranno:
Marina Mattei, responsabile archeologico dei musei Capitolini,
Massimo Ammaniti, Ordinario di Psicopatologia dello Sviluppo,
Filippo Maria Ferro, Ordinario di Psichiatria. Nutrita la rappresentanza di docenti e medici della Cattolica e del Gemelli:
Giovanni Scambia, direttore del Polo Scienze della salute della Donna e del Bambino,
Giovanni Vento Dirigente Medico UOC di Neonatologia,
Luigi Janiri, direttore UOC di Psichiatria,
Marco De Santis, responsabile del Day hospital ostetrico e del Telefono Rosso,
Antonio Lanzone, Professore Ordinario di Ostetricia e ginecologia della Università Cattolica - Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. Coordina i lavori lo psichiatra
Pietro Bria.
Il corso, spiega il Policlinico in una nota, “è un’occasione per formare psichiatri, psicologi, ostetriche, ginecologi, infermieri alla comprensione del disagio emotivo presente nell’esperienza della nascita e nella costruzione dell’identità di madre e di padre attraverso anche il ‘Percorso nascita’ creato presso il Policlinico A. Gemelli di Roma. Un viaggio nelle diverse aree dell’ostetricia, della neonatologia e della pediatria, un percorso che comprende e integra l'attività di intervento psicologico e psichiatrico con l'attività ambulatoriale e i colloqui individuali con le gestanti al fine di accompagnarle fino all'inserimento, se opportuno, nei gruppi di terapia; un approfondimento dell’attività dell’UOC di Psichiatria con la psicoterapia di gruppo, senza trascurare l'azione di sostegno alla maternità e alla relazione madre-bambino secondo il modello "Fiocchi in Ospedale" di Save the Children e con il puntuale approccio e intervento della Direzione Sanitaria e del Servizio Materno-Infantile del Gemelli”.
“
Obiettivo di questo percorso di aggiornamento professionale – conclude Lucio Rinaldi - è formare in merito alla psico-biologia della gravidanza e del puerperio nella prospettiva di fornire modelli di sostegno, prevenzione e intervento precoce in risposta al disagio materno e genitoriale, nelle patologie ostetriche e neonatologiche, nella psicopatologie del periodo perinatale, nonché nelle dis-regolazioni precoci della relazione madre-bambino”.
21 giugno 2017
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