ll rischio di morte a causa di un secondo tumore maligno è maggiore nei giovani
di David Douglas
I tumori maligni che si manifestano dopo una prima neoplasia avrebbero un impatto sulla sopravvivenza maggiormente negativo negli under 40 rispetto al resto della popolazione. Lo studio su JAMA Oncology.
08 MAG -
(Reuters Health) - L'impatto negativo di un secondo cancro sulla sopravvivenza sarebbe maggiore nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti (meno di 40 anni) rispetto al resto della popolazione. Così emerge da uno studio americano pubblicato su
JAMA Oncology.
Lo studio
Theresa HM Keegan e colleghi, della University of California a Davis, e del Comprehensive Cancer Center a Sacramento, in California, hanno analizzato i dati relativi a oltre 16 mila pazienti pediatrici (meno di 15 anni), 125.750 AYA (di 40 anni o meno) e 878.370 pazienti anziani, relativi al periodo compreso tra il 1992 e il 2008. I pazienti avevano una diagnosi di uno qualsiasi tra 14 tumori maligni sia primari che secondari. Nel complesso, la sopravvivenza a cinque anni dopo un secondo cancro è stata inferiore, rispetto a un tumore maligno primario della stessa età, del 33,1% nei bambini, del 20,2% negli AYA e dell’8,3% negli adulti più anziani.
Negli AYA, la differenza assoluta in negativo riguardante la sopravvivenza a 5 anni rispetto agli adulti più anziani è stata del 42% nei casi di secondo linfoma non-Hodgkin, del 19% nei casi di secondo tumore al seno, del 15% nei casi di secondo tumore della tiroide e del 13% in quelli di secondo sarcoma dei tessuti molli. Rispetto ai pazienti più anziani, la sopravvivenza era significativamente peggiore per i pazienti più giovani affetti da cancro della tiroide, linfoma di Hodgkin, linfoma non-Hodgkin e leucemia mieloide acuta (AML). Inoltre, gli adolescenti e i giovani adulti con linfoma di Hodgkin secondario avevano una sopravvivenza significativamente peggiore rispetto agli AYA con lo stesso cancro primario (hazard ratio, HR, 3.5).
Questo è stato osservato anche nei sarcomi dei tessuti molli (HR, 2.8), nel carcinoma mammario (HR, 2.1), nella AML (HR, 1.9) e nel cancro del sistema nervoso centrale (HR, 1.8). Keegan ha concluso dicendo: "speriamo che questi risultati aiutino i clinici a fornire raccomandazioni specifiche per età riguardanti la prevenzione, lo screening e il trattamento dei diversi tipi di tumori”.
Fonte: JAMA Oncol 2017
David Douglas
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
08 maggio 2017
© Riproduzione riservata
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