Ema a Milano. Maroni: “Aziende farmaceutiche restino fuori dal dibattito”
Il presidente della Lombardia critica le aziende che si sono esposte per sostenere la candidatura di Milano quale nuova sede dell’Ema. “Rischiano di produrre l’effetto contrario: le aziende poi devono essere controllate dall’Ema. Evitiamo il conflitto d'interessi e lasciamo lavorare il ministro Lorenzin”.
23 NOV - “C’è una battaglia che stiamo portando avanti insieme col Governo e anche con la città di Milano per portare la sede dell'Ema a Milano. Non mi è piaciuta l'iniziativa di alcune aziende farmaceutiche sul tema, ho trovato poco elegante che un'iniziativa a sostegno dell'Ema venisse fatta dalle aziende che poi devono essere controllate dall'Ema. Il rischio poi, conoscendo come ragionano gli inglesi, come ragionano in Europa, è che qualcuno poi possa dire: ‘Eh no, non è opportuno trasferirla lì, perché se già le aziende farmaceutiche si mettono d'accordo poi rischiano di condizionare in qualche modo. Evitiamo il conflitto d'interessi”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia
Roberto Maroni, intervenendo ieri pomeriggio, al convegno sul tema 'La Riforma sanitaria lombarda - 1 anno dopo', all'Università Statale di Milano.
“Non drammatizziamo”, ha proseguito Maroni, “però speriamo non sortisca l'effetto contrario, visto che c'è una forte competizione tra i Paesi europei per avere le Agenzie che hanno sede a Londra. Visto che penso che ci sarà un'accelerazione nell'aggiudicazione delle nuove sedi, voglio evitare di fare qualunque cosa che poi possa produrre l'effetto contrario”.
“Noi abbiamo incaricato il Governo di coordinare il gruppo di lavoro con la Regione, con il Comune di Milano e anche con il settore privato - ha concluso Maroni - , lascerei al Governo il compito di gestire queste cose. Lasciamo al ministro Lorenzin il compito di lavorare con la Commissione europea e con chi deve decidere per il trasferimento”.
23 novembre 2016
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