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Autismo. Nell’insorgenza è coinvolto un fattore di crescita cerebrale


Secondo un’ampia metanalisi statunitense, i livelli di sangue periferico del fattore neurotrofico cerebrale (BDNF) sono significativamente maggiori nei bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) rispetto ai bimbi sani di controllo.”I risultati confermano l’implicazione dell’accumulo di BDNF nel disturbo dello spettro autistico” scrive Yong Cheng, del National Institute of Child Health and Human Development di Bethesda.

22 SET - (Reuters Health) - Secondo un’ampia metanalisi statunitense, i livelli di sangue periferico del fattore neurotrofico cerebrale (BDNF) sono significativamente maggiori nei bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) rispetto ai bimbi sani di controllo.”I risultati confermano l’implicazione dell’accumulo di BDNF nel disturbo dello spettro autistico” scrive Yong Cheng, del National Institute of Child Health and Human Development di Bethesda, co-autore di un paper apparso su ‘JAMA Pediatrics’.
 
Il BDNF svolge un ruolo chiave nella sopravvivenza neuronale e nella crescita, differenziazione cellulare, formazione di sinapsi, plasticità sinaptica e nelle funzioni cognitive, fanno notare i ricercatori, e l’espressione alterata di BDNF è stata collegata a diverse malattie neuropsichiatriche, tra cui la depressione e la schizofrenia. Ma gli studi sull’associazione tra livelli di BDNF nel sangue e ASD hanno dato risultati contrastanti.

Lo studio
Per indagare ulteriormente, Cheng e colleghi hanno fatto una revisione sistematica e una metanalisi di 19 studi che misurano i livelli di BDNF nel sangue periferico nei bambini con ASD (n = 1.411) rispetto ai bambini sani di controllo (n = 1.485). Hanno trovato livelli significativamente elevati di BDNF nei bambini con ASD rispetto a quelli osservati nei bimbi sani (Hedges g = 0.49; 95% CI, 0,185-0,794; P = 0,002). Tuttavia, c’è stata una significativa eterogeneità tra gli studi (p <0.001).

Le analisi di sottogruppo di quattro studi che hanno utilizzato campioni di sangue secco prelevati da neonati, che hanno ricevuto diagnosi di ASD più tardi nella vita non hanno evidenziato alcuna associazione con i livelli ematici di BDNF (Hedges g = 0,38; 95% CI, -0,244 a 1.011; p = 0.23). Al contrario, i 15 studi che hanno analizzato campioni di sangue prelevati da bambini con ASD dopo la diagnosi hanno trovato un aumento dei livelli di BDNF nel gruppo ASD rispetto al gruppo sano (Hedges g = 0,52; 95% CI, 0,206-,842; P = 0.001).
 
“Per quanto a nostra conoscenza – dicono gli autori dello studio – questa è la prima metanalisi sul ruolo nel sangue periferico del BDNF.. Poiché il ruolo dei livelli di BDNF circolanti nei bambini con ASD è stato controverso per più di un decennio, e quindi la sua rilevanza rispetto all’eziologia della ASD resta inafferrabile, questo studio fornisce un’evidenza clinica che i bambini con ASD hanno livelli maggiori di BDNF nel sangue periferico. Questa scoperta offre una nuova prospettiva in un percorso molecolare potenziale che contribuisce ai risultati di sviluppo di ASD”.

Cheng e colleghi sostengono che il monitoraggio dei livelli di BDNF costituisca una potenziale chiave per la diagnosi precoce di ASD.

Fonte: JAMA Pediatrics 2016

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

22 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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