Quotidiano on line
di informazione sanitaria
30 GIUGNO 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Abuso alcol. Se si fa attività fisica, mortalità ridotta del 20%

di Carolyn Crist

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Sidney ha infatti confermato un rischio aumentato di decesso per tumori legati all’alcolismo, nonché per tutte le cause, tra coloro che bevono frequentemente rispetto alle persone che invece non bevono. Tuttavia, il rischio elevato diminuisce o addirittura si annulla se chi beve svolge regolarmente attività fisica.

19 SET - (Reuters Health) – Un nuovo studio sostiene che l’esercizio fisico – sia fatto con moderazione, sia più energicamente – può compensare alcuni degli effetti dannosi per la salute prodotti dal consumo costante di alcool. La ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Sidney ha infatti confermato un rischio aumentato di decesso per tumori legati all’alcolismo, nonché per tutte le cause, tra coloro che bevono frequentemente rispetto alle persone che invece non bevono. Tuttavia, il rischio elevato diminuisce o addirittura si annulla se chi beve svolge regolarmente attività fisica.
 
"L’alcool è il farmaco psicotropo più usato e, al contrario di molti altri, è socialmente e culturalmente accettato”, dice l’autore principale dello studio, Emmanuel Stamatakis, professore associato di esercizio fisico, salute e attività fisica presso l’Università di Sydney, in Australia. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), quasi il 90% degli americani riferisce di bere alcolici. Inoltre, più della metà degli americani adulti non pratica nessuna attività fisica.

Lo studio
“Studi precedenti avevano legato l’uso di alcool a un rischio aumentato di alcuni tumori e cardiopatie, malattie del fegato e diversi disturbi mentali”, scrive il team che ha condotto la ricerca nell’articolo pubblicato dal British Journal of Sports Medicine. Tuttavia, poche ricerche, a oggi, hanno fatto luce sul ruolo dei comportamenti di salute positivi, come attività fisica o dieta, nella prevenzione e nella diminuzione dei rischi a lungo termine dell’uso di alcool. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 36.000 uomini e donne over 40 che hanno preso parte alle indagini annuali sulla salute in Inghilterra (Health Survey for England) o Scozia (Scottish Health Survey) negli anni ’90 e ‘2000.

I partecipanti sono stati raggruppati in sei categorie: astemi, ex alcolisti, bevitori occasionali o bevitori più che occasionali. La classificazione è avvenuta all’interno delle attuali linee guida sulle quantità alcoliche che possono essere assubnte (meno di 14 unità alcoliche standard britanniche – equivalenti a 8 unità alcoliche standard statunitensi – a settimana per le donne e meno di 21 unità britanniche o 12 statunitensi per gli uomini). Le ultime due categorie erano rappresentate da coloro che bevevano in maniera “pericolosa” (da 14 a 35 unità britanniche a settimana per le donne o da 21 a 49 unità per gli uomini) e “dannosa” (più di “pericolosa”). I ricercatori hanno anche categorizzato l’esercizio fisico settimanale in termini di equivalenti metabolici (MET), una misura del dispendio energetico. Una media di 7.5 MET a settimana, per esempio, si traduce in poco più di due ore di camminata veloce coprendo circa 4,8 km all’ora.

I risultati
Dopo aver considerato altri fattori, tra cui età, razza, sesso, peso, classe sociale, fumo e altre malattie, i ricercatori hanno scoperto che le persone che bevevano senza superare i limiti contenuti nelle linee guida e che facevano un esercizio fisico scarso o nullo avevano il 16% in più delle probabilità di morire per qualsiasi causa durante il corso dello studio rispetto agli astemi e il 47% in più delle probabilità di morire per cancro. I bevitori “pericolosi” presentavano rischi simili a quelli che rispettavano le linee guida e il bere alcool in maniera “dannosa” portava con sé un rischio aumentato del 58% di decesso per tutte le cause e un rischio dell’87% più elevato di morte per cancro.
 
Con 7.5 MET a settimana, le persone che bevevano mantenendosi all’interno delle linee guida manifestavano lo stesso rischio di mortalità per tutte le cause di coloro che non avevano mai bevuto e un rischio superiore dell’11% di decesso per cancro. I bevitori pericolosi presentavano un rischio aumentato del 18% di mortalità per tutte le cause e del 9% di decesso per cancro. Con 15 MET a settimana, chi rispettava le linee guida presentava un rischio di decesso inferiore dal 10% al 20% rispetto agli astemi. Inoltre, anche i bevitori dannosi presentavano lo stesso rischio degli astemi di decesso per cancro e un rischio superiore del 13% di mortalità per tutte le cause.
 
A tutti i livelli di esercizio, il bere in maniera “dannosa” portava con sé un rischio significativamente elevato di mortalità. “I benefici dell’esercizio includono anche ridotta infiammazione e maggiore capacità immunitaria”, scrive il team, mentre l’alcool presenta l’effetto opposto.
 
Fonte: British Journal of Sports Medicine
 
Carolyn Crist
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

19 settembre 2016
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy