‘Incidentalomi’ surrenalici. Nuovo fattore di rischio per lo sviluppo di diabete di tipo 2
di Maria Rita Montebelli
Una ricerca americana pubblicata su Annals of Internal Medicine suggerisce che l’essere portatore di un adenoma surrenalico non secernente ormoni (‘non funzionante’) conferisce un aumentato rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Un dato inedito che impone di rivedere l’atteggiamento clinico nei confronti dei pazienti portatori di questi tumoretti benigni, finora ritenuti innocui e che interessa fino al 10% della popolazione.
02 AGO -
Gli esperti li chiamano ‘incidentalomi’ ad indicare dei tumoretti surrenalici scoperti per caso ad un esame radiologico effettuato per altre condizioni. La maggior parte di questi sono di piccole dimensioni e non secernono ormoni; per questo vengono ritenuti assolutamente benigni e innocui e vengono fatti solo dei controlli nel tempo, per assicurarsi che non aumentino di dimensioni.
Uno studio appena pubblicato su
Annals of Internal Medicine suggerisce però un possibile effetto inaspettato di questi tumori surrenalici non funzionanti. Secondo gli autori dello studio infatti conferirebbero un aumentato rischio di diabete. Per questo – scrivono gli autori – classificarli come ‘non funzionanti’ potrebbe non descrivere in maniera adeguata la loro natura.
Si stima che ad essere portatore di questi tumoretti surrenalici benigni sia il 10% della popolazione. Una cospicua quota di quelli ritenuti ‘non funzionanti’, cioè non secernenti ormoni, in realtà produce ormoni corticosurrenalici a bassi livelli. Questa condizione, nota come ipercortisolismo subclinico, si associa a ipertensione, insulino-resistenza, diabete di tipo 2, dislipidemia, osteoporosi e obesità. Alcune recenti ricerche hanno evidenziato anche un aumentato rischio di eventi cardiovascolari e mortalità nei portatori di questa condizione, rispetto a chi presenta un adenoma realmente non funzionante. Per tale motivo, gli autori raccomandano di sottoporre a
screening per ipercortisolismo tutti i pazienti con adenomi surrenalici.
E comunque gli studi più recenti suggeriscono che anche gli incidentalomi non funzionanti risulterebbero associati a problemi cardio-metabolici.
I ricercatori del
Brigham and Women's Hospitaldi Boston, autori della ricerca pubblicata su
Annals, hanno preso in esame le cartelle cliniche di 242 pazienti con adenomi surrenalici non funzionanti, confrontandole con quelle di 1.237 pazienti senza alterazioni dei surreni, per valutare la comparsa di condizioni cardio-metaboliche (ipertensione, diabete, eventi cardiovascolari) a distanza. Ne è emerso che i soggetti portatori di adenomi non funzionanti risultano a rischio significativamente più elevato di sviluppare diabete, rispetto ai controlli.
“Di fronte a questi risultati – ammette
Anand Vaidya-siamo rimasti piuttosto sorpresi. I dati indicano infatti che i pazienti con tumori surrenalici non funzionanti presentano un rischio raddoppiato di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto ai controlli. Ciò suggerisce che anche i tumori surrenalici che noi classifichiamo come ‘non funzionanti’ in realtà si associano ad un aumentato rischio di diabete.”
Un dato questo che suggerisce di seguire con maggior attenzione questi soggetti e di considerare la condizione di portatore di adenoma non funzionante come un nuovo fattore di rischio per diabete.
I ricercatori di Boston hanno esaminato anche una terza categoria di pazienti, quelli con adenomi surrenalici secernenti una minima quantità di cortisolo (ipercortisolismo subclinico). Il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 è risultato ancora maggiore in questi pazienti e questo getta nuova luce sull’esistenza di un
trendpreciso tra secrezione del cortisolo (anche in piccolissime quantità) e rischio di comparsa di diabete di tipo 2.
Gli studiosi americani stanno cercando ora di definire le migliori modalità di gestione per i tumori surrenalici considerati finora ‘non funzionanti’. In futuro si cercherà di definire se un trattamento chirurgico o farmacologico potrà ridurre il rischio di sviluppare diabete in questi pazienti. Di certo, fino ad allora “questi risultati – sottolinea Vaidya – suggeriscono di riconoscere come potenziale fattore di rischio per diabete di tipo 2 qualunque forma di adenoma surrenalico, sia esso funzionante o meno”.
Maria Rita Montebelli
02 agosto 2016
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