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Aids. Pillola “on demand” riduce il rischio di infezione

di Andrew M. Seaman

Prendere una pillola anti-HIV poco prima del rapporto sessuale e successivamente per un paio di giorni può aiutare, a proteggere le persone dall’infezione da HIV. È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori francesi e canadesi presentato al Congresso Mondiale sull’AIDS di Durban.

22 LUG - (Reuters Health) - Nel 2012, la Food and Drug Administration ha approvato la combinazione emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato per la profilassi pre-esposizione (PrEP) contro l’HIV. Gli individui infetti che assumono questa combinazione ogni giorno riducono di oltre il 90% il rischio di contrarre l’HIV durante il rapporto sessuale, secondo quanto riferiscono i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).
 
Lo studio
Nel lavoro scientifico – denominato ANRS IPERGAY – uomini gay e bisessuali sono stati assegnati in modo casuale ad assumere la combinazione emtricitabina/tenofovir disoproxil fumarato “al bisogno” – invece che ogni giorno – o una pillola di placebo. Il gruppo che ha ricevuto la combinazione ha riportato una riduzione dell’86% delle nuove infezioni da HIV rispetto alle persone che hanno preso il placebo. Questa fase del trial si è conclusa nel 2014, dopo di che i ricercatori hanno offerto la combinazione farmacologica a tutti i partecipanti.

I risultati
Dopo una media di circa 18 mesi, il rischio di HIV tra i 362 partecipanti si è ridotto del 97% rispetto ai risultati ottenuti con il placebo nella prima fase dello studio. Jean-Michel Molina dell’Hopital Saint-Louis di Parigi – uno degli autori principali del lavoro – ha dichiarato di essere egli stesso stupito dall’efficacia di questa strategia nella prevenzione dell’HIV. Durante il trial i partecipanti hanno preso due pillole dalle due alle 24 ore prima del rapporto sessuale. Hanno poi assunto una compressa 24 ore più tardi e un’altra 48 ore dopo. In presenza di attività sessuale continuativa, hanno dichiarato di prendere una pillola ogni giorno e una per i due giorni successivi l’ultimo rapporto. Durante la prima parte del trial, ci sono state 6,6 nuove infezioni ogni anno ogni 100 persone che hanno assunto placebo, contro 0,91 nuove infezioni ogni anno ogni 100 che sono ricorse al PrEP. Quando tutti hanno iniziato a utilizzare la profilassi pre-esposizione ‘on demand’, il tasso di nuove infezioni è sceso ulteriormente, allo 0,19 all’anno ogni 100 persone.

Le reazioni
Molina non è stato sorpreso dal fatto che i tassi di infezione siano scesi quando tutti hanno cominciato ad assumere PrEP. “I partecipanti conoscevano l’efficacia della profilassi su richiesta e sono stati più propensi a usarla come consigliato”. Molina e colleghi hanno affermato al meeting internazionale AIDS 2016 di Durban, in Sud Africa, che solo una persona ha acquisito l’infezione da HIV nell’ultima fase del trial. L’interessato non aveva assunto PrEP e non aveva livelli rilevabili di farmaco nel sangue al momento della diagnosi. “In Francia oggi due terzi delle persone che usano PReP lo fanno su richiesta – sostiene Molina – Penso che sia un’alternativa interessante per le persone che non vogliono impegnarsi con una pillola al giorno”.

I risultati però si applicano solo agli uomini che hanno rapporti sessuali con gli uomini. Molina fa sapere che sono in corso studi in altre popolazioni. I ricercatori hanno anche riferito che l’uso del preservativo si è ridotto nell’ultima fase del trial. Il calo è stato registrato soprattutto tra gli uomini che in precedenza abituati a usarlo.

Bruno Spire dell’INSERM di Marsiglia, che è tra i ricercatori impegnati nello studio, sostiene che i preservativi sono stati usati raramente dai partecipanti al trial, che erano protetti dall’HIV grazie al PrEP. “Senza preservativi, le persone sono vulnerabili anche ad altre infezioni, ma quelle sono in gran parte curabili”, aggiunge lo specialista. Inoltre i tassi delle altre infezioni a trasmissione sessuale sono rimasti relativamente stabili durante lo studio.
Per Spire può essere meglio dare la facoltà ad alcune persone di decidere quando hanno bisogno di PrEP. Per altre può invece essere meglio avere la pillola come parte della propria routine quotidiana.

Quando i risultati iniziali di IPERGAY sono stati annunciati lo scorso anno, il CDC ha dichiarato di “continuare a raccomandare un dosaggio giornaliero di PrEP, invitando le persone a rischio di contrarre l’infezione da HIV e i loro medici a seguire le linee guida attuali dei CDC”.
Spire conclude che i nuovi risultati non possono prevedere che cosa accadrebbe nella vita reale, in cui le persone prendono le pillole per conto proprio e non all’interno di un trial.

Fonte: AIDS 2016

Andrew M. Seaman

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

22 luglio 2016
© Riproduzione riservata

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