Malattie croniche. Melazzini (Aifa): “Per vincere la sfida servono appropriatezza prescrittiva e aderenza terapeutica”
Il Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco durante il suo intervento al primo Health City Forum, organizzato dall’Health City Think Tank. La formula corretta per rispondere alla domanda di salute che proviene dei cittadini è quella che mette insieme un lato la prevenzione, una risorsa importantissima sulla quale occorre investire sempre di più e dall’altro la corretta informazione al cittadino-paziente”
11 LUG - Il Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA),
Mario Melazzini, ha partecipato al primo Health City Forum, organizzato dall’Health City Think Tank, un gruppo multidisciplinare di esperti che si pone l’obiettivo di analizzare i fattori che influenzano la salute nelle grandi città.
Il Presidente Melazzini ha affermato che “le aree urbane costituiscono un laboratorio importante per chi si occupa di salute. Gli stili di vita nelle città sono tra i fattori che maggiormente determinano lo stato di salute della popolazione e possono contribuire, ad esempio, all’insorgenza di patologie croniche che impattano in maniera particolarmente significativa in termini di risorse economiche sul SSN e in di conseguenza anche sulla spesa farmaceutica”.
“Appropriatezza nelle prescrizioni e aderenza alle terapie” ha aggiunto Melazzini “sono due pilastri fondamentali dell’approccio che può consentirci di coniugare la risposta ai bisogni di salute espressi dai cittadini e la salvaguardia del nostro Servizio Sanitario Nazionale, universalistico e solidaristico. Si tratta di due fattori ancora più rilevanti per il contrasto alle malattie croniche, che sono una delle sfide più importanti da vincere nei prossimi anni ”.
“La formula corretta per rispondere alla domanda di salute che proviene dei cittadini” ha concluso Mario Melazzini “è quella che mette insieme un lato la prevenzione, una risorsa importantissima sulla quale occorre investire sempre di più e dall’altro la corretta informazione al cittadino-paziente. Per fare questo abbiamo bisogno di un grandissimo gioco di squadra fra le istituzioni, essenziale nel contesto dell’assistenza socio-sanitaria nel nostro Paese, per far sì che ci si faccia carico della persona nel suo complesso all’interno di un percorso omogeneo e integrato”.
11 luglio 2016
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