Emorragia intracerebrale. Ipodensità nell’ematoma ne predice l’espansione
di Lorraine L. Janeczko
Uno studio retrospettivo statunitense, pubblicato da JAMA Neurology, suggeriscono che dopo un’emorragia intracerebrale acuta (ICH), il rilievo di ipodensità dell’ematoma, alla tomografia computerizzata senza contrasto (NCCT) entro le prime 48 ore, può rappresentare un marcatore predittivo efficace dell’espansione dell’emorragia stessa.
06 LUG -
(Reuters Health) - Come è noto l’espansione di un’emorragia intracerebrale acuta è un segno prognostico sfavorevole associato a ridotti esiti funzionali e a una mortalità più elevata. Poiché ad oggi nessun intervento d’urgenza è stato segnalato per apportare miglioramenti significativi alla prognosi dei pazienti con ICH, un gruppo di ricercatori guidati da
Gregoire Boulouis del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School di Boston ha voluto verificare l’efficacia predittiva degli ematomi con zone di ipodensità rilevati alla NCCT nei soggetti con emorragia intracerebrale acuta. E hanno così evidenziato che tali ipodensità, rilevate con la sola tomografia computerizzata senza contrasto, appaiono “in grado di prevedere l’espansione emorragia da sanguinamento continuo, indipendentemente da quanto si può rilevare da altre immagini o dai segni clinici”, come ha specificato Boulouis.
Lo studio
Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno prima esaminato i dati relativi a 784 pazienti ricoverati con emorragia intracerebrale tra il 1994 e il 2012. E in questa coorte, hanno esaminato i risultati NCCT positivi per ipodensità; poi hanno replicato i loro risultati in 245 pazienti ricoverati con emorragia intracerebrale tra il 2013 e il 2015. Si è così determinata l’associazione tra ipodensità ed espansione dell’ematoma (> 6 cm3 – 33% del volume di base) utilizzando una analisi di regressione logistica multivariata dopo il controllo per altre variabili associate all’espansione dell’ematoma.
I risultati
Complessivamente, 321 pazienti (31,2%) avevano avuto scansioni NCCT che mostravano zone ipodense al basale: tra questi 222 (28,3%) nella coorte di sviluppo e 99 (40,4%) nella coorte della replica (kappa = 0,87). In particolare, zone di ipodensità sono state trovate in 86 su 163 pazienti con un’espansione dell’ematoma vs 136 di 621 pazienti senza espansione dell’ematoma (52,8% vs 21,9%; p <0.001). Secondo un’analisi multivariata, l’associazione tra ipodensità e l’espansione dell’ematoma era significativa (odds ratio, 3.42; 95% intervallo di confidenza, 2,21-5,31; p <0.001). Vi sono stai anche altri fattori predittivi indipendenti che deponevano per l’espansione dell’ematoma: uno segno di spot all’angiografia TC, un tempo della TC più breve, l’uso di warfarin e l’età avanzata.
Fonte: JAMA Neurol 2016
Lorraine L. Janeczko
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
06 luglio 2016
© Riproduzione riservata
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