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Oncologia. Al Congresso ASCO Roche presente con dati su 19 farmaci già approvati o in sperimentazione


Durante l’annuale meeting dell’American Society of Oncology che si terrà a Chicago dal 3 al 7 giugno l’azienda elvetica farà comunicazioni che interesseranno tutte le linee in cui si sta muovendo la ricerca oncologica: immunoterapia, oncoematologia e la personalizzazione dell’immunoterapia oncologica.

01 GIU - In occasione del Meeting Annuale dell’American Society of Oncology (ASCO), che si terrà a Chicago dal 3 al 7 giugno, Roche presenterà dati relativi a 19 farmaci oncologici, già approvati in vari Paesi o ancora in fase di sperimentazione.

Le comunicazioni della casa farmaceutica svizzera interesseranno tutte le linee in cui si sta muovendo la ricerca oncologica: immunoterapia, oncoematologia e la personalizzazione dell’immunoterapia oncologica.

"La confluenza di nuovi farmaci, test diagnostici sofisticati e tecnologie avanzate ha creato un'opportunità senza precedenti per migliorare i risultati che si possono ottenere per i pazienti, oggi e in futuro", dice Sandra Horning, Chief Medical Officer e Head of Global Product Development di Roche. "Al Congresso ASCO di quest'anno presenteremo i risultati di studi potenzialmente in grado di definire nuovi approcci terapeutici per neoplasie per le quali non si vedono progressi significativi da decenni".

L’immunoterapia
In questo ambito, Roche presenterà nuovi risultati su atezolizumab nel carcinoma metastatico della vescica in prima linea (trattamento iniziale), sulla sopravvivenza globale nel carcinoma polmonare e nel carcinoma metastatico ricorrente della vescica metastatico e i primi risultati di combinazione di atezolizumab con farmaci target e l’immunoterapico sperimentale MOXR0916, un antagonista di OX40..

Sempre per quanto riguarda il tumore al polmone, Roche presenterà i dati dello studio J-ALEX, uno studio in aperto, randomizzato, di fase III che ha confrontato alectinib e crizotinib in persone affette da tumore ai polmoni non a piccole cellule (NSCLC) avanzato o ricorrente, ALK-positivo, non trattati precedentemente con un inibitore di ALK e sottoposti al massimo ad una precedente chemioterapia.

Linfoma Non-Hodgkin e leucemia mieloide acuta
Anche in ambito ematologico, Roche presenterà i risultati ottenuti da uno studio condotto su bambini affetti da linfoma non-Hodgkin a cellule B (B-NHL) ad alto rischio e leucemia acuta matura (B-AL) in trattamento con rituximab. Saranno, inoltre, resi noti i risultati degli studi di fase I / II con venetoclax nella leucemia mieloide acuta (AML) e i primi dati di uno studio di fase 1b nel NHL a cellule B con venetoclax in combinazione con rituximab e chemioterapia CHOP o obinutuzumab▼ e chemioterapia CHOP.

Venetoclax è sviluppato da AbbVie e Roche. Viene commercializzato congiuntamente da AbbVie e Genentech, gruppo Roche, negli Stati Uniti e da AbbVie fuori dagli Stati Uniti.

Immunoterapia oncologica personalizzata
L'immunoterapia oncologica personalizzata (PCI-personalised cancer immunotherapy) mira a fornire a ogni singolo paziente le opzioni terapeutiche più adeguate alle loro esigenze specifiche. Il programma di ricerca e sviluppo di Roche in questo ambito comprende più di 20 molecole sperimentali, di cui otto sono in fase di sviluppo clinico. Tutti gli studi includono una valutazione prospettica dei biomarcatori volti a individuare i pazienti che più di altri possono beneficiare nell’impiego di questi farmaci. Nel caso di atezolizumab, la PCI inizia con la misurazione del dosaggio istochimico di PD-L1 (Programmed Death Ligand-1) basato sull'anticorpo SP142 sviluppato da Roche Tissue Diagnostics.

L'obiettivo dell’utilizzo di PD-L1 come biomarcatore è quello di individuare i pazienti che più di altri possono trarre benefici clinici da atezolizumab in monoterapia rispetto a quelli che possono beneficiare maggiormente da terapie di combinazione; l’obiettivo è quello di fornire informazioni aggiuntive sulle strategie di trattamento in modo da offrire al maggior numero di pazienti terapie che offrano un beneficio significativo. La possibilità di combinare atezolizumab con diverse chemioterapie può, inoltre, offrire nuove opzioni terapeutiche a pazienti affetti da diverse tipologie di tumori, indipendentemente dal loro livello di espressione di PD-L1.

01 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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