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Tumori neuroendocrini: verso un nuovo standard di diagnosi

di Maria Rita Montebelli

Sono rari, ma non rarissimi, curabili ma difficili da diagnosticare. Si tratta dei tumori neuroendocrini, neoplasie che interessano soprattutto l’apparato respiratorio e quello gastro-intestinale. TAC e risonanza nella diagnosi vengono affiancate dalla PET/TAC, finora effettuata con l’In-111 pentetreotide. Ma adesso un nuovo studio, pubblicato suJournal of nuclear medicine dimostra che si può fare di meglio, utilizzando per la PET/TAC il radiofarmaco Ga-68 DOTATATE

10 MAG - Potrebbe cambiare presto in meglio la diagnostica dei tumori neuroendocrini. Uno studio pubblicato su Journal of nuclear medicine potrebbe presto mandare in soffitta la gli esami con In-111 pentetreotide, l’attuale standard diagnostico americano per i tumori neuroendocrini. Per la PET/TAC, infatti un nuovo radiotracciante, il Ga-68 DOTATATE sembra molto più performante di quello ‘classico’  e potrebbe dunque avere un impatto importante nella gestione di queste neoplasie.
 
I tumori neuroendocrini si sviluppano soprattutto a livello del tratto digerente e dell’apparato respiratorio, in genere sono a lenta crescita ma possono avere caratteri di malignità. Si tratta di forme rare con un’incidenza di 2,5-5 casi/100.000 negli USA; tuttavia, secondo il National Cancer Institute, la loro incidenza nel mondo è cresciuta di 5 volte dal 1973 al 2004. Rappresentano meno del 2% di tutti i tumori dell’apparato intestinale ma la loro prevalenza supera quella dei tumori dello stomaco e del pancreas messi insieme. L’armamentario terapeutico contro questi tumori  è piuttosto ben fornito, ma la loro diagnosi è tutt’altro che semplice.
 
“Scopo del nostro lavoro – afferma Ronald C. Walker, professore di radiologia clinica e di scienze radiologiche presso la Vanderbilt University School of Medicine – è stata la valutazione di sicurezza ed efficacia della PET/TAC con Ga-68 DOTATATE, rispetto all’imaging con In-111 pentetreotide per la stadiazione  (o la ristadiazione) dei tumori neuroendocrini polmonari, del tratto gastro-intestinale e pancreatici”.
 
Lo studio ha interessato 78 pazienti portatori di un tumore neuroendocrino o con un sospetto di tumore neuroendocrino polmonare o gastroentero-pancreatico. L’utilizzo della PET/TAC con Ga-68 DOTATE associata alla TAC o alla risonanza del fegato ha portato ad adottare un diverso orientamento terapeutico nel 36% dei pazienti (28 su 78); la nuova metodica diagnostica ha inoltre consentito di individuare correttamente tre pazienti da sottoporre a terapia radiometabolica recettoriale, che erano stati mal ‘etichettati’ con l’In-111 pentetreotide.
 
Il nuovo tracciante non ha presentato tossicità significativa, determina una radio-esposizione minore e ha una maggior accuratezza; insomma ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo standard diagnostico. Il Ga-68 DOTATATE non è ancora stato autorizzato dall’FDA ma gli autori di questo studio sperano che questi risultati velocizzino il processo di approvazione.
 
“Se i risultati del nostro studio – sostiene Walker – porteranno all’approvazione del Ga-68 DOTATATE da parte dell’FDA per l’impiego routinario nei pazienti con tumori neuroendocrini, questo rappresenterebbe la prima approvazione in assoluta di un radiofarmaco marcato con gallio 68 per l’imaging PET negli USA e potrebbe aprire la strada a studi simili, sia negli USA che in altri paesi, su radiofarmaci marcati con gallio 68, quali il Ga-68 DOTATOC e il Ga-68-PSMA”.
 
Maria Rita Montebelli

10 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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