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Omeopatia. Un’indagine Usa tra i pazienti la “promuove”


Prosegue la polemica a distanza tra fautori dell’omeopatia e suoi denigratori. Questa volta è il turno dell’Amiot (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia) che riprende i risultati di un’indagine della Harvard School of Public Health e del Beth Israel Deaconess Medical Center effettuata mettendo a confronto gli utilizzatori di prodotti omeopatici e quelli di altre forme di medicina complementare o integrativa.

24 FEB - La Harvard School of Public Health e il Beth Israel Deaconess Medical Center hanno pubblicato i risultati di un'indagine effettuata su pazienti utilizzatori di prodotti omeopatici metetndoli a confronto con altri pazienti utilizzatori di altre pratiche di medicina non convenzionale.
I due terzi tra gli intervistati che usavano prodotti omeopatici in generale 'percepivano' queste terapie come più utili rispetto a quanto riferivano gli utilizzatori di altri metodi.
 
"Questa indagine, come decine pubblicate in precedenza– sottolinea il Prof. Paolo Roberti di Sarsina, fondatore dell'Ente Morale "Associazione Medicina Centrata sulla Persona"ed esperto di Medicine non Convenzionali - ha rilevato che le persone più istruite rappresentano il gruppo sociale maggiormente propenso a usare medicinali omeopatici per il loro percorso di cura e salute rispetto alle persone meno istruite”. 
 
“Le patologie più comuni per le quali le persone hanno seguito trattamenti con medicinali omeopatici – prosegue Roberti di Sarsina - sono i disturbi respiratori e orecchio-naso-e-gola e le sindromi dolorose muscolo-scheletriche, a conferma dell'efficacia di questo metodo di salute che non può certamente essere derubricato a 'effetto placebo' come periodicamente gli scettici sostengono. Scettici, è bene ricordarlo, che usano il metodo scientifico a proprio uso e consumo, salvo poi ignorare sistematicamente qualunque ricerca e sono ormai numerose, che sfati i più radicati pregiudizi anti-scientifici".
 
Questa notizia secondo Amiot è una risposta significativa ai denigratori dell'Omeopatia la cui efficacia era stata messa in discussione da un paper australiano che però, secondo l'Amiot, "non è affatto credibile in quanto non è uno studio peer-review, come neppure è uno studio il banale post pubblicato in questi giorni sul blog del BMJ, firmato peraltro dallo stesso autore del paper australiano, che si cita autoreferenzialmente da solo" 
 
“Mentre le due precedenti indagini governative degli Stati Uniti nel 2002 e nel 2007 – ricorda poi l’Amiot - avevano rilevato che la Medicina Omeopatica era stata utilizzata rispettivamente dal 1,7% e il 1,8% degli adulti americani, l’attuale ricerca ha rilevato che nel 2012 l’uso della Medicina Omeopatica, al netto di tutte le altre pratiche di medicina non convenzionale, anch'esse utilizzate in USA, era cresciuto circa del 15%, riguardando il 2,1% della popolazione adulta degli Stati Uniti, nonostante sia ancora inferiore ad altri paesi occidentali, come l'Italia (8,2%) e la Germania (14,8%)”. 

24 febbraio 2016
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