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Malattia di Lyme. Scoperta una nuova specie batterica che la causa

di David Beasley

Si tratta della Borrelia mayonii, individuata in una regione degli Stati Uniti medio-occidentali. Provoca nausea, vomito e rush molto diffuso. Rispetto alla Borrelia burgdorferi, è responsabile di una più alta concentrazione di batteri nel sangue.

09 FEB - (Reuters Health) – Alcuni ricercatori dei Centers Diseases Control and Prevention (CDC) di Atlanta e della Mayo Clinic, con la collaborazione di funzionari della sanità degli stati del Minnesota, Wisconsin e Nord Dakota, hanno scoperto una nuova specie batterica, chiamata Borrelia mayonii. Fino ad oggi si credeva che la causa della Malattia di Lyme fosse la Borrelia burgdorferi, che viene trasmessa all’organismo umano attraverso il morso delle zecche. La Borrelia mayonii è stata scoperta in una regione degli Stati Uniti medio-occidentali.
 
La scoperta
I ricercatori, tra il 2012 e il 2014, hanno rilevato la presenza di questa nuova specie batterica nei campioni di sangue di alcuni pazienti in Minnesota, Wisconsin e Nord Dakota, sui quali gravava il sospetto diagnostico di Malattia di Lyme. Fra 9.000 campioni di sangue che mostravano “risultati inusuali”, sei venivano presi in considerazione per la ricerca. La Borrelia mayonii è simile alla Borrelia burgdorferi in quanto causa febbre, mal di testa, rash, dolore al collo e, successivamente, artrite. Il corteo sintomatologico della Borrelia mayonii si arricchisce di nausea, vomito, rush molto diffuso. Rispetto alla Borrelia burgdorferi – provoca una più alta concentrazione di batteri nel sangue. I pazienti che presentavano Borrelia mayonii nel sangue sono stati trattati con successo con gli stessi antibiotici usati per l’infezione da Borrelia burgdorferi.

“È troppo presto per dire se la Borrelia mayonii sia più o meno pericolosa della Borrelia burgdorferi – ha detto Jeannine Petersen, microbiologa dei CDC – in quanto il campione di sei pazienti è esiguo.Per determinare quale fra i due batteri è responsabile dei sintomi più gravi dobbiamo osservare un numero maggiore di pazienti e ottenere informazioni sull’intero spettro batterico”.
 
Fonte: Lancet Infect. Dis 2016
 
David Beasley
 
(Versione italian Quotidiano Sanità/Popular Science)

09 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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