Farmaceutica. Roche chiude il 2015 con + 5% di fatturato
di Marco Landucci
Presentati ieri i dati finanziari a Basilea. Buone performance sia per la Divisione Farmaceutica, sia per quella Diagnostica. Per il 2016 previsto un aumento del fatturato in linea con quello del 2015. “Italia paese chiave per l’Europa, ma la negoziazione dei prezzi è impegnativa”, dice il CEO Severin Schwan
29 GEN - Il 2015 di Roche si chiude con il 5% di crescita del fatturato, attestandosi a 48,1 miliardi di franchi svizzeri, con un dividendo azionario pari a 8,10 CHF. E per il 2016 si prevede un aumento del fatturato dello stesso tenore. È questo il macrodato emerso dalla presentazione dei dati finanziari che si è svolta ieri a Basilea.
Bene la Divisione Farmaceutica, trascinata dal settore onco-ematologico, che ha chiuso l’esercizio 2015 con un fatturato complessivo di 924,3 milione di Euro, in crescita del 12,7% rispetto al 2014, grazie all’effetto traino di farmaci come Herceptin, Avastin e Perjeta e da Esbriet, quest’ultimo per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica.
Anche la Divisione Diagnostica fa registrare dati positivi (+6% rispetto al 2014), grazie alla messa a punto di nuovi prodotti immuno-diagnostici e i sistemi cobas 6800 e 8800 completamente automatizzati per la Diagnostica Molecolare, lanciati negli USA. La divisione è al quindicesimo anno consecutivo di crescita“double digit” .
La pipeline
Sono numerose le molecole in fase avanzata per il 2016. In particolare, Roche punta sui farmaci biologici atezolizumab, per il tumore polmonare e il cancro alla vescica, e ocrelizumab, che trova indicazione nella sclerosi multipla recidivante e primariamente progressiva. In totale, sono sei i farmaci in fase di valutazione regolatoria, sei in fase III, e cinque in fase II.
Il mercato italiano
“Per Roche l’Italia è un mercato importante”, ha detto Il CEO Severin Schwan, a margine dell’incontro, in un colloquio con i giornalisti italiani. “Vedo segnali positivi e incoraggianti. Il Governo italiano è consapevole che il l’industria farmaceutica non produce solo costi, ma costituisce un perno importante per l’economia del Paese e una grande opportunità di salute per i cittadini. In Italia l’industria farmaceutica ha un peso molto importante soprattutto per quanto riguarda l’export. Di contro, la negoziazione dei prezzi con le autorità regolatorie italiane rimane impegnativa. Confido che in breve tempo si possa trovare un equilibrio tra questi due aspetti. L’Italia è un paese chiave per il mercato europeo”.
“L’Italia sta vivendo un’importante stagione di cambiamenti che possono e devono ridare slancio al Sistema Paese. Per questo motivo, come azienda che offre salute – ha aggiunto Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche S.p.A. – non possiamo che apprezzare l’impegno del Governo nel ricercare soluzioni alternative per la governance della spesa sanitaria, evitando i tagli lineari che fino ad ora hanno penalizzato in particolare le aziende impegnate nel portare innovazione.”
Per quanto riguarda i risultati di Roche in Italia, secondo de Cicco “ sono il frutto di investimenti continui in una ricerca ambiziosa, volta a perseguire un’innovazione concreta e tangibile. Quest’anno abbiamo orientato il nostro impegno nel mettere a disposizione terapie altamente innovative soprattutto per la cura dei tumori femminili come quello del seno e dell’ovaio, capaci di migliorare sensibilmente la qualità e l’aspettativa di vita delle pazienti e ancora una volta siamo orgogliosi di aver contribuito a modificare il corso di queste gravi neoplasie”.
Marco Landucci
29 gennaio 2016
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