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Sanità digitale. Se il cervello “dialoga“ col computer. Tutte le potenzialità del Progetto Cyber Brain


Il progetto portato avanti dalla Fondazione Neuromed, Fondazione Neurone e Istituto EuroMediterraneo di Scienza e Tecnologia. Il Polo scientifico Cyber brain, basato a Caserta, ha l’obiettivo di far dialogare il cervello con il computer. Interpretare i suoi segnali per creare applicazioni mediche innovative al servizio della lotta contro patologie invalidanti come quelle neurodegenerative e l’ictus

04 DIC - Il Progetto Cyber brain, portato avanti dalla Fondazione Neuromed, Fondazione Neurone e I.EM.E.S.T. (Istituto EuroMediterraneo di Scienza e Tecnologia), è stato tra i protagonisti del convegno “Italy/USA meeting: A new model of education and research for the digital health development”, organizzato dall’Università di Bologna e rivolto a stabilire le linee di sviluppo della Sanità digitale (e-health). La Sanità Digitale sta infatti muovendo i suoi primi passi verso le applicazioni concrete. Le tecnologie informatiche e di comunicazione (ICT), che hanno già trasformato il nostro modo di vivere, avranno un profondo impatto anche sulla salute.
 
Smartphone e tablet, il cloud, i social network, l’internet delle cose, l’accesso aperto e condiviso alle informazioni e, infine, la capacità di analizzare enormi quantità di dati. Sono tutti elementi che pervadono la società moderna. E che ora sono pronti per fare il loro ingresso nelle corsie degli ospedali, negli studi medici e nelle farmacie. Fino ad oggi ci sono state soluzioni sperimentali, spesso isolate. Ma ciò a cui si deve puntare è l’integrazione totale dei sistemi informativi in sanità.
 
E’ questo l’ambiente in cui si è mosso il convegno bolognese. L’obiettivo era ambizioso: unire le forze di tutti quelli che stanno lavorando nel campo della Sanità digitale per stabilire processi comuni di sviluppo e di educazione all’utilizzo delle nuove tecnologie nei vari ambienti della salute. E’ in tale scenario internazionale, che ha visto rappresentanti di importanti realtà tecnologiche, sanitarie e di ricerca sia italiane che statunitensi, il Progetto Cyber Brain rappresentato da Fabio Sebastiano, responsabile scientifico, ha trovato una collocazione naturale. Il Polo scientifico Cyber brain, basato a Caserta, ha infatti l’obiettivo di far dialogare il cervello con il computer. Interpretare i suoi segnali per creare applicazioni mediche innovative al servizio della lotta contro patologie invalidanti come quelle neurodegenerative e l’ictus. Traguardi che si integrano perfettamente nell’idea di una sanità del futuro che sia capace di utilizzare al meglio tutte le risorse offerte dalle ICT.
 
“Ciò che Cyber Brain rappresenta – dice Sebastiano – è un dialogo entusiasmante tra ingegneri, fisici, informatici e medici. Dalla neuro protesica alla possibilità di fondere in un unico ambiente tutte le informazioni sul sistema nervoso derivanti dalle varie tecniche di indagine; dalle nanotecnologie ai nuovi biomateriali, proseguendo verso la bioinformatica e la possibilità di intervenire sulle patologie nervose attraverso la neuromodulazione, tutti questi campi convergono a Caserta, con l’obiettivo di creare vera innovazione verso un futuro in cui sistema nervoso e macchine potranno essere integrati per affrontare nuove sfide diagnostiche e terapeutiche”.

04 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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