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Integratori e cancro. Aiipa su studio gruppo Molinette: “Non è corretto generalizzare in termini negativi e allarmistici”


Così anche Aiipa, dopo FederSalus, replica allo studio secondo il quale l’assunzione ad alte dosi di alcune sostanze contenute in integratori alimentari è risultata associata, in 60 pazienti con lesioni precancerose, ad un aumento del rischio di cancro alla prostata. “I risultati sono stati elaborati a partire da pochi dati disponibili. E’ tuttavia importante indagare le possibili conseguenze dell’uso di associazioni di integratori in soggetti precancerosi”.

08 OTT - Dopo FederSalus, oggi anche l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari (Aiipa) replica allo studio condotto dal gruppo delle Molinette e pubblicato ad aprile sulla rivista Prostate, secondo il quale l’assunzione ad alte dosi di alcune sostanze contenute in integratori alimentari è risultata associata2, in 60 pazienti con lesioni precancerose, ad un aumento del rischio di cancro alla prostata.
 
Aiipa Area integratori alimentari, in collaborazione con Giovanni Scapagnini, biochimico clinico e docente presso l’Università del Molise, ha precisato che “lo studio condotto dal gruppo delle Molinette utilizza una miscela di 3 integratori combinati in soggetti (45-75 anni) già ad elevato rischio di sviluppare un adenocarcinoma prostatico (affetti da neoplasia intraepiteliale prostatica di grado elevato e da proliferazione microacinare atipica)”.
 
Per l’Associazione, inoltre, “la ricerca è stata condotta su un campione molto esiguo di pazienti: 60 soggetti, metà trattati e metà placebo, e la valutazione è stata effettuata a 6 mesi di trattamento con una miscela di licopene, selenio e catechine del thè. I dosaggi utilizzati nello studio sono molto elevati, oltre il doppio dei limiti consentiti dalle linee guida del Ministero della Salute per gli integratori alimentari: negli integratori è garantita la sicurezza d’uso alle dosi consigliate”.

"Dallo studio inoltre - aggiunge Aiipa -  sono emersi dati relativi al presunto impatto negativo di questi integratori sui biomarcatori molecolari (microRNA) associabili a carcinogenesi; tuttavia è necessario sottolineare che i microRNA sono biomarcatori ancora poco affidabili in termini di predittività
E’ bene ricordare che i tre composti, considerati singolarmente in studi molto più ampi, hanno invece dimostrato efficacia nel preservare la fisiologia prostatica, o comunque nessun aumento del rischio di insorgenza del cancro".
 
In conclusione, per l'Associazione "non è corretto generalizzare in termini negativi e allarmistici", considerando che "i risultati sono stati elaborati a partire da pochi dati disponibili". "E’ tuttavia importante indagare le possibili conseguenze dell’uso di associazioni di integratori in soggetti precancerosi. Infine - conclude la nota - ricordiamo che gli integratori sono alimenti con effetto nutrizionale o fisiologico destinati ad integrare la normale dieta in soggetti sani e non possono avere effetti terapeutici". 

08 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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