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Neurochirurgia. Meeting mondiale per la prima volta in Italia


La Neurochirurgia mondiale è stata caratterizzata in questi ultimi anni da un impetuoso sviluppo tecnico e scientifico e da uno dei più elevati livelli d’ innovazione tecnologica registrati in tutte le specialità mediche. Prevista anche una due giorni “tutta italiana”. Appuntamento a Roma dall'8 al 12 settembre.

03 SET - Prenderà il via l’8 settembre per concludersi il 12 il Meeting della Federazione Mondiale di Neurochirurgia, che si svolge per la prima volta in Italia, nell'anno in cui ricorre il 60° Anniversario della nascita di questa Organizzazione. La sua missione, quale unica Istituzione Neurochirurgica globale, è quella di migliorare l'addestramento dei giovani specialisti, la ricerca e la cura delle malattie neurochirurgiche.
 
L'assegnazione all'Italia di questo evento scientifico, dopo l'ultima occasione in Brasile quattro anni fa, scrivono in una nota i promotori “non è solo un riconoscimento della maturità e della valenza raggiunte dalla Neurochirurgia italiana ma anche una testimonianza del ruolo di primo piano che i neurochirurghi italiani hanno avuto nel corso della storia della Federazione mondiale.
 
Il Congresso vedrà la partecipazione numerosa (più elevata che in passato) di neurochirurghi (circa duemila presenze), provenienti da 105 Paesi del mondo. La Neurochirurgia mondiale è stata caratterizzata in questi ultimi anni da un impetuoso sviluppo tecnico e scientifico e da uno dei più elevati livelli d’ innovazione tecnologica registrati in tutte le specialità mediche.
 
Con questo enorme patrimonio, è chiamata a confrontarsi con situazioni geopolitiche, socio-economiche, etiche e culturali molto diverse nei vari Continenti.
 
Nel Congresso è rilevante qualitativamente la presenza di neurochirurghi africani. In Africa vi è un neurochirurgo ogni 6 milioni di abitanti, mentre in Europa il rapporto è di uno ogni 200 mila abitanti. Grande presenza anche dall’estremo oriente: dalla Cina arriveranno oltre 155 neurochirurghi e dal Giappone 125. Cospicua anche la presenza dei neurochirurghi europei: dalla Germania oltre 50  ma non mancheranno i francesi e gli inglesi.
 
In occasione del Congresso si svolgerà anche una due giorni tutta italiana (10 e 11 settembre).Sarà coinvolta l’intera filiera italiana della salute nel campo delle neuroscienze, ovvero in neurodiagnostica, neurochirurgia, neuroriabilitazione, neuro-oncologia, medicina rigenerativa.
 
Si tratta di una novità assoluta che vedrà insieme istituzioni, università, centri di ricerca, cluster tecnologici, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, centri clinici, start-up e imprese.
 
L’intento comune – dichiarato dai promotori – “è quello di valorizzare le innovazioni e il made in Italy nelle neuroscienze attraverso una collaborazione sinergica tra tutti i soggetti coinvolti”.
 
Questi gli obiettivi della due giorni organizzata dal ministero dello Sviluppo economico, ministero della Salute e ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese, in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il cluster ALISEI, Assobiomedica, la Società italiana di neurochirurgia (Sinch), Fondazione CRUI e l’Associazione italiana ospedalità privata (AIOP). L’iniziativa vedrà un’agenda densa di appuntamenti e workshop; una Innovation area, ovvero uno spazio espositivo dedicato a start-up e imprese per promuovere le capacità italiane di offrire prodotti, innovazioni e servizi ad alto valore tecnologico; nonché uno spazio dedicato agli incontri B2B gestito da ICE.
 
“Sono molto orgoglioso di quanto promuoveremo in occasione del WFNS 2015 – ha dichiarato Francesco Tomasello, Presidente 15th Interim Meeting of WFNS - perché rappresenta un’iniziativa senza precedenti nel panorama nazionale: daremo visibilità mondiale alle eccellenze e alla capacità di fare innovazione da parte della filiera italiana della salute in questo campo. All’inizio non avevamo un quadro definito della situazione nazionale, oggi che abbiamo messo insieme start-up, aziende e centri di ricerca e abbiamo raccolto numerose eccellenze scientifiche e cliniche, oltre a numerose innovazioni tecnologiche, possiamo dire con certezza che il nostro Paese in campo medico-tecnologico-sanitario è in grado di competere fra i primi nel mondo. Per di più sono sicuro che quanto mostreremo in quei due giorni è soltanto una parte del made in Italy che andrebbe valorizzato nel nostro settore. E il ruolo attivo di tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni alle imprese, dalle start-up ai cluster tecnologici sono un esempio virtuoso diun’Italia che fa sistema per diventare motore di sviluppo in un settore ad alto livello di competitività internazionale”.

03 settembre 2015
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