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Psichiatria. Desiderio di alcool sotto controllo grazie alla D-cicloserina

di Rob Goodier

Studi precedenti avevano evidenziato come la D-cicloserina fosse utile nelle terapie comportamentali per disturbi legati all’ansia, agli attacchi di panico e a disturbi di tipo ossessivo-compulsivo.

09 MAG - (Reuters Health ) - L’aggiunta di D-cicloserina alla terapia comportamentale per l’alcoolismo riduce il desiderio di alcool dopo una sola seduta. È questa la conclusione a cui è giunto uno studio canadese condotto presso la Hamilton University ad Ontario. La D-cicloserina è un antibiotico usato per trattare i ceppi farmaco-resistenti di tubercolosi. Allo stesso tempo è in grado di agire a livello cerebrale, come antagonista parziale dei recettori glutammatergici NMDA. Questi recettori svolgono un ruolo chiave nei processi di apprendimento e di memoria. Studi precedenti avevano evidenziato come la D-cicloserina fosse utile nelle terapie comportamentali per disturbi legati all’ansia, agli attacchi di panico e a disturbi di tipo ossessivo-compulsivi. Su modelli murini era stato già dimostrato che fosse in grado di ridurre il cosiddetto alcool craving.

Il team di MacKillop ha condotto lo studio, randomizzato ed in doppio cieco, su 37 alcolisti. È stata somministrata loro una capsula contenente 50mg di D-cicloserina o placebo, un’ora prima che fossero esposti all’alcool, simulando un ambiente tipo bar. Di questi 37, 30 hanno completato il trattamento di due settimane che comprendeva 4 sessioni di terapia motivazionale, con follow-up a tre settimane. La capsula di farmaco o di placebo,è stata somministrata alla prima e alla terza sessione della settimana successiva, ed i pazienti in quella occasione venivano esposti all’alcool senza però mai degustarlo, simulando di stare al bar. Il gruppo che aveva assunto D-cicloserina ha riferito di avere un desiderio significativamente più basso di alcool già durante la prima sessione, e la riduzione è rimasta significativa anche nelle sessioni successive.

“Bisognerà focalizzarsi sugli effetti del farmaco in laboratorio per valutare se sarà in grado mantenere le promesse anche su larga scala” – conclude MacKillop.

Fonte: Transl Psychiatric 2015

Rob Goodier
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)


09 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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