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Diabete. I pazienti in sovrappeso vivono più a lungo di quelli più snelli

di Sharon Begley

Questa è la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori della Hull University (Inghilterra). Il rapporto tra peso e longevità è paradossale: se da una parte l’obesità aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, dall’altra i pazienti in sovrappeso con patologie cardiovascolari risultano essere più longevi dei pazienti normopeso.

06 MAG - (Reuters Health) - I pazienti con diabete di tipo II in sovrappeso vivono più a lungo di quelli più magri. Questa è la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori della Hull University (Inghilterra) guidato da Stephen Atkin e Pierluigi Costanzo. Il rapporto tra peso e longevità è paradossale: se da una parte c’è l’evidenza che l’obesità aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, dall’altra è emerso che i pazienti in sovrappeso con patologie cardiovascolari risultano essere più longevi dei pazienti normopeso.

Precedenti studi avevano fornito risultati contrastanti, motivo per cui il team di Atkin e Costanzo ha voluto vederci chiaro. La loro ricerca è stata condotta su 10.568 pazienti con diabete di tipo II, mediamente seguiti per 11 anni. I risultati indicano che anche se i pazienti in sovrappeso o obesi più frequentemente hanno attacchi cardiaci o ictus, la loro sopravvivenza è maggiore rispetto ai diabetici normopeso.
 
I pazienti diabetici sottopeso hanno a loro volta un rischio di mortalità 3 volte maggiore rispetto ai pazienti normopeso. I soggetti in sovrappeso (quelli cioè con un indice di massa corporea o BMI tra 25 e 29.9) sono quelli che hanno evidenziato una maggiore sopravvivenza: risultano avere il 13% di probabilità in meno di morire rispetto ai normopeso e ai sottopeso. Questo studio sembra tuttavia essere in contrasto con un altro, pubblicato appena un anno fa sul New England Journal of Medicine in cui non emergeva alcun vantaggio di sopravvivenza nei pazienti con qualche chilo di troppo.

“C’è da sottolineare comunque che questo studio ha preso in considerazione per il confronto i soggetti normopeso che rientrano nel range di indice di massa corporea massimo (BMI 24.9) e non la popolazione nell’intero range ( BMI 18.5-24.9). Probabilmente , se avesse considerato una popolazione normopeso più eterogenea, i risultati sarebbero stati più simili ai nostri” afferma Costanzo.

Una spiegazione delle differenze in termini di sopravvivenza tra pazienti diabetici in sovrappeso e normopeso può essere legata al fatto che chili di troppo proteggono da problemi di fragilità ossea e osteoporosi. Oppure si può ipotizzare che i pazienti normopeso siano colpiti da una forma di diabete di tipo II più aggressiva e potenzialmente più letale.
 
Fonte: Annals of Internal Medicine

Sharon Begley
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

06 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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