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Usa. Amministrazione Obama lancia piano d'azione da 1 mld di dollari contro antibioticoresistenza


Secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention i batteri resistenti ai farmaci causano circa 23.000 morti e due milioni di malattie ogni anno negli Stati Uniti. Il piano stabilisce 5 obiettivi: rallentare la comparsa di batteri resistenti, rafforzare la vigilanza, sviluppo di test diagnostici rapidi, accelerare la ricerca e migliorare la collaborazione internazionale. IL PIANO

31 MAR - L'amministrazione Obama ha rilasciato un piano d’azione molto dettagliato, il cui obiettivo è affrontare la minaccia costituita dallo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici. Secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention i batteri resistenti ai farmaci causano circa 23.000 morti e due milioni di malattie ogni anno negli Stati Uniti. Il National Action Plan for Combating Antibiotic-Resistant Bacteria è stato sviluppato da una task force composta da rappresentanti di diverse agenzie federali, i cui lavori originano da un ordine esecutivo emesso dal Presidente Obama il 18 settembre 2014 nonché dalle raccomandazioni contenute nel rapporto sulla resistenza agli antibiotici rilasciato dal President's Council of Advisors on Science and Technology. Il Piano d'azione nazionale delinea un approccio unico, che verrà seguito da tutte le agenzie legate al governo federale, che verrà implementato nel corso dei prossimi cinque anni.
 
Il piano stabilisce cinque obiettivi:

1. Rallentare la comparsa di batteri resistenti e prevenire la diffusione delle infezioni
L'uso consapevole degli antibiotici in ambito sanitario e nell'agricoltura è essenziale per il contrasto all’aumento della resistenza agli antibiotici. Si può contribuire a rallentare la comparsa di batteri resistenti – si legge nel comunicato della Casa Bianca – mettendo in pratiche un uso intelligente della prescrizione in tutti gli ambiti di tutela della salute umana e animale, e continuando a eliminare l'uso di antibiotici medicalmente importanti per la promozione della crescita degli animali.

2. Rafforzare la vigilanza secondo un approccio "One-Health"
Un approccio "One-Health" per la sorveglianza delle malattie migliorerà il rilevamento e il controllo della resistenza agli antibiotici, integrando dati provenienti da più reti di monitoraggio, e fornendo informazioni di alta qualità, come ad esempio i dati genomici dettagliati, necessari per il monitoraggio dei batteri resistenti nei diversi contesti in un modo tempestivo.

3. Sviluppo e uso di test diagnostici rapidi e innovativi
Lo sviluppo di test diagnostici rapidi " potrebbe ridurre in modo significativo l'uso di antibiotici inutili consentendo agli operatori sanitari di distinguere tra infezioni virali e batteriche.

4. Accelerare la ricerca e sviluppo di base e applicata
Nuovi antibiotici e trattamenti alternativi, sia per gli esseri umani che per gli animali, sono fondamentali per preservare la capacità di trattare e prevenire le malattie. Ciò implicherà sostenere e semplificare il processo di sviluppo del farmaco, oltre ad aumentare il numero di farmaci candidati in tutte le fasi del ciclo di sviluppo.

5. Migliorare la collaborazione e capacità internazionale
La resistenza agli antibiotici è un problema globale che richiede soluzioni globali. Gli Stati Uniti si impegneranno con le istituzioni straniere per rafforzare le capacità nazionali e internazionali di individuare, monitorare, analizzare e effettuare il report della resistenza agli antibiotici; fornire risorse e incentivi per stimolare lo sviluppo di terapie e strumenti diagnostici per l'uso nell'uomo e negli animali; e rafforzare le reti regionali e partnership globali che aiutino a prevenire e controllare l’insorgenza e la diffusione delle resistenze.

Inoltre, il piano prevede obiettivi specifici per l’eradicazione di agenti patogeni che sono stati etichettati come minacce urgenti o gravi dai Centers for Disease Control and Prevention.

Gli obiettivi, riferiti all’anno 2020 prevedono:
- una riduzione del 50% rispetto alle stime di incidenza di Clostridium difficile del 2011;
- una riduzione del 60% nelle infezioni nosocomiali legate alle Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenemi;
- una riduzione del 35% delle infezioni nosocomiali causate dalle specie Pseudomonas multiresistenti;
- una riduzione del 50% rispetto alle stime 2011 di infezioni del sangue da Staphylococcus aureus meticillino-resistente.

Inoltre entro il 2020, il piano d'azione punta a ridurre del 50% l'uso di antibiotici non appropriati in regime ambulatoriale e ad una riduzione del 20% presso le strutture ospedaliere. Il finanziamento previsto per il piano d’azione è pari a 1 miliardo di dollari. 
 
Fonte: agenziafarmaco.gov.it

31 marzo 2015
© Riproduzione riservata

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