Vaccino influenza. Anche i farmacisti impegnati in prima linea nell'informazione ai cittadini
"Occorrerà certamente aspettare la conclusione delle indagini tecnico-scientifiche in corso - dice l'Associazione scientifica dei farmacisti (Asfi) - ma ci sono buoni motivi per sperare che i farmacisti italiani saranno presto in condizione di poter tranquillizzare i loro pazienti riguardo la sicurezza della vaccinazione antinfluenzale".
02 DIC - In questi giorni molte persone si stanno rivolgendo al proprio farmacista di fiducia per avere informazioni e consigli riguardo la vaccinazione antinfluenzale, in seguito alla segnalazione di ormai 13 eventi letali messi in relazione alla somministrazione del vaccino adiuvato Fluad.
"I farmacisti italiani sono da sempre impegnati nella diffusione della cultura della vaccinazione nella popolazione, sia svolgendo una fondamentale e capillare opera di educazione sanitaria, sia rendendo prontamente disponibile il vaccino a chi non appartiene alle categorie di pazienti per cui è prevista la somministrazione diretta da parte del medico di base - ha ricordato in una nota l'Associazione scientifica farmacisti italiani (Asfi) -. La vaccinazione di massa è l’unico modo, infatti, per contrastare la diffusione dei virus influenzali, e di conseguenza, per ridurre il numero delle persone (attualmente, circa 8.000) che ogni anno muoiono per le complicanze cardiorespiratorie dell’influenza. Le notizie allarmanti relative a decessi avvenuti con una tempistica e con modalità che possono far sospettare una correlazione con la somministrazione del vaccino, ha comprensibilmente creato sconcerto nella categoria che si è trovata a fronteggiare i dubbi e le paure di tantissimi nostri pazienti, spaventati dalle notizie di stampa".
L’Asfi ha accolto quindi con favore la pubblicazione da parte dell’Aifa dei dati statistici relativi alle segnalazioni delle morti sospette, condividendo le considerazioni preliminari espresse, secondo le quali “i numeri sembrano confermare che non dovrebbe trattarsi di un problema nel processo produttivo o di contaminazione del vaccino”.
"Occorrerà certamente aspettare la conclusione delle indagini tecnico-scientifiche in corso - conclude l'Asfi - ma ci sono buoni motivi per sperare che i farmacisti italiani saranno presto in condizione di poter tranquillizzare i loro pazienti riguardo la sicurezza della vaccinazione antinfluenzale come strumento di prevenzione, soprattutto nei soggetti a rischio".
02 dicembre 2014
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